Stralcio dei debiti fino a 5.000 euro anche per la pace fiscale: per verificare le cartelle incluse, dall'Agenzia delle Entrate Riscossione arriva un nuovo servizio dedicato agli ammessi a rottamazione e saldo e stralcio.

Stralcio dei debiti fino a 5.000 euro anche per la pace fiscale.
Anche i carichi inclusi nella rottamazione ter e nel saldo e stralcio delle cartelle rientrano tra quelli ammessi allo stralcio automatico previsto dal decreto Sostegni n. 41/2021.
Ai contribuenti che stanno versando le rate relative alla definizione agevolata spetta il compito di verificare se i debiti rottamati rientrino o meno tra quelli che verranno stralciati in automatico.
A tal fine, l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha reso disponibile un nuovo servizio, utile per verificare la possibilità di rientrare nello stralcio delle cartelle ammesse alla pace fiscale.
Stralcio dei debiti fino a 5.000 euro anche per la pace fiscale: come verificare le cartelle ammesse
Lo stralcio dei debiti fino a 5.000 euro relativo al periodo 2000-2010 include anche quelli per i quali è in corso di pagamento un piano di definizione agevolata. Si tratta nel dettaglio delle cartelle ammesse alla pace fiscale, ossia la rottamazione ter e il saldo e stralcio.
Nel dettaglio, il testo del decreto Sostegni, al comma 4 dell’articolo 4, include nello stralcio automatico i debiti di importo residuo non superiore a 5.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni ricompresi nelle definizioni agevolate introdotte:
- dall’articolo 3 del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119;
- dall’articolo 16-bis del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34;
- dall’articolo 1, commi da 184 a 198, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
La portata dello stralcio delle cartelle è ampia ma, in ogni caso, circoscritta ai contribuenti con reddito nel 2019 non superiore a 30.000 euro, limite che si applica in maniera univoca a persone fisiche e non.
Sono questi i contorni della misura, per la quale si è ancora in attesa del decreto attuativo del MEF.
Ed è anche alla luce del ritardo del decreto ministeriale, e delle scadenze relative alla pace fiscale non prorogate dal decreto legge n. 99/2021, che l’Agenzia delle Entrate Riscossione mette a disposizione dei contribuenti un servizio per verificare i carichi ammessi alla procedura di stralcio automatico.
Sul portale dell’AdER è possibile controllare se nel piano di pagamento della rottamazione ter e del saldo e stralcio delle cartelle sono presenti debiti annullabili, ma esclusivamente per i contribuenti in regola con il versamento delle rate in scadenza nel 2019.
Nella sezione dedicata è richiesto l’inserimento del codice fiscale del contribuente, il numero della comunicazione ricevuta dall’Agenzia delle Entrate Riscossione e la relativa data, e l’email di riferimento.
L’AdER effettuerà quindi la verifica sui documenti inclusi nella pace fiscale, cartelle e avvisi, per individuare gli eventuali carichi ammessi allo stralcio.
Sono due i requisiti da rispettare:
- la data di affidamento all’Agente della Riscossione dovrà essere compresa tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2020;
- l’importo residuo calcolato al 23 marzo 2021 dovrà risultare non superiore a 5.000 euro.
Stralcio dei debiti fino a 5.000 euro anche per la pace fiscale, servizio AdER solo per chi è in regola con le rate in scadenza nel 2019
La verifica circa la possibilità di rientrare nello stralcio automatico dei debiti per i carichi inclusi nella pace fiscale si applica a patto di essere in regola con il versamento delle rate in scadenza nel 2019.
Sia per la rottamazione ter che per il saldo e stralcio delle cartelle, il mancato versamento delle rate entro il 9 dicembre 2019 ha comportato la decadenza dal piano di definizione agevolata.
Il veto dell’AdER per i decaduti dalla pace fiscale sembrerebbe tuttavia circoscritto al solo utilizzo del servizio di verifica dei debiti ammessi allo stralcio automatico.
Non c’è un’esclusione esplicita dalla cancellazione dei carichi residui fino a 5.000 euro per chi ha saltato le scadenze della rottamazione e del saldo e stralcio nel 2019, anche se è bene evidenziare che si resta in attesa del decreto del Ministero dell’Economia per una definizione più puntuale dei debiti inclusi nella procedura.
Stralcio delle cartelle, sospesi i pagamenti per i debiti fino a 5.000 euro
Tornando alla procedura di verifica, qualora nel piano di pagamento dovesse emergere la presenza di carichi potenzialmente interessati dall’annullamento automatico, sarà possibile stampare i moduli necessari per versare le rate ancora dovute, calcolate al netto delle somme relative ai debiti oggetto di annullamento.
Il via libera dell’Agenzia delle Entrate Riscossione non è tuttavia fondamentale: prima di procedere con il versamento delle rate ricalcolate, sarà cura del contribuente accertare di aver conseguito un reddito non superiore a 30.000 euro per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019.
In tal caso, fino alla data che verrà stabilita dal decreto del Ministero dell’Economia è sospesa la riscossione di tutti i debiti di importo residuo fino a 5.000 euro alla data del 23 marzo 2021, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.
In parallelo, sono sospesi i termini di prescrizione.
Manca quindi solo l’ultimo tassello per dare il via all’annullamento dei debiti: il decreto del MEF era atteso entro il 20 giugno 2021 ma, ad oggi, non si segnalano novità.
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