Riforma pensioni, le ultime novità in vista dell’incontro finale del 18 novembre

Alessio Mauro - Pensioni

Riforma pensioni, ultime novità: ecco le proposte del Governo e le richieste dei sindacati in vista dell'incontro finale del 18 novembre 2017.

Riforma pensioni, le ultime novità in vista dell'incontro finale del 18 novembre

Riforma pensioni, ultime novità: ormai mancano pochi giorni all’incontro finale tra Governo e sindacati.

Sabato 18 novembre 2017 verranno riepilogate le misure che verranno inserite in Legge di Bilancio 2018 ma ancora oggi restano molti punti poco chiari.

Tra questi vi è la posizione dei sindacati che, a seguito dei successivi incontri sulla riforma pensioni da inserire con un maxi-emendamento del Governo alla Legge di Bilancio 2018 si sono detti insoddisfatti.

Al centro della discussione tra Governo e sindacati vi sono i tentativi per ammorbidire lo shock dell’aumento dell’età pensionabile, che a partire dal 2019 arriverà a 67 anni per tutti.

Se da un lato è ormai quasi certa la proroga dell’Ape social fino al 2019, così come dell’Ape volontario - non ancora partito ad ormai quasi un anno dalla sua introduzione - dall’altro vi è la barricata dei sindacati per bloccare l’aumento dell’età pensionabile.

Le ultime notizie sulla riforma delle pensioni parlano, tuttavia, di uno scenario ben diverso: saranno pochi i lavoratori che beneficeranno delle deroghe all’aumento dell’età pensionabile, nonostante la proposta del Governo di ammorbidire i requisiti contributivi previsti.

L’incontro tra Governo e sindacati del 18 novembre 2017 sarà in questo senso decisivo; vediamo quali sono le ultime novità sulla riforma pensioni e quali le misure che potrebbero essere inserite in Legge di Bilancio 2018.

Riforma pensioni, le ultime novità in vista dell’incontro finale del 18 novembre

Per i sindacati l’incontro con il Governo tenutosi lo scorso 13 novembre 2017 ha dato risposte del tutto insufficienti alle richieste di misure da inserire in Legge di Bilancio 2018.

Ancora strada in salita per la riforma pensioni che, stando alle ultime novità, avrà in dote circa 300 milioni di euro.

Il Governo ha presentato ai sindacati un piano di sette punti: al centro della riforma pensioni e dell’emendamento che verrà proposto in sede di discussione della Legge di Bilancio 2018 restano il blocco dell’aumento dell’età pensionabile per i lavori gravosi e le modifiche al calcolo dell’adeguamento in base alla speranza di vita Istat.

Due novità di cui si era già parlato negli scorsi giorni e che si affiancano alle misure che verranno inserite nella riforma pensioni della Legge di Bilancio 2018 su previdenza complementare per i dipendenti statali e sui Fondi di Integrazione Salariale.

Riforma pensioni, requisiti più morbidi per i lavori gravosi

Una delle proposte che il Governo ha presentato ai sindacati riguarda i requisiti richiesti ai lavoratori occupati in mansioni gravose per beneficiare dell’esonero dall’adeguamento dell’età pensionabile.

Per le 15 categorie di lavori gravosi è previsto che si potrà continuare ad andare in pensione a 66 anni e 7 mesi nel rispetto di due requisiti: 30 anni di contributi versati e almeno 6 anni di mansione gravosa svolta negli ultimi 10.

La novità prevista dalla riforma pensioni prevista dal Governo modificherebbe quanto attualmente previsto: ad oggi, l’esonero dall’aumento dell’età pensionabile spetterebbe con un minimo di 36 anni di contributi e almeno 6 anni negli ultimi 7 di attività gravosa svolta.

Durante il tavolo tecnico con i sindacati sono inoltre emerse due novità che dovranno esser chiarite necessariamente durante il prossimo incontro: da un lato, il nuovo meccanismo di calcolo dell’adeguamento dell’età pensionabile sulla base della speranza di vita, e dall’altro la ricerca che vedrà impegnata anche l’Istat nell’individuazione di ulteriori mansioni gravose.

Uno scenario che, tuttavia, è ancora poco chiaro. Restano molte zone d’ombra e ad ormai pochi giorni dal via della discussione sulla Legge di Bilancio 2018 le ultime novità sulla riforma delle pensioni sembrano nient’altro che ipotesi.

Riforma pensioni, sindacati insoddisfatti annunciano mobilitazioni di piazza

Negativo il parere dei sindacati che, a seguito dell’incontro sulla riforma pensioni del 13 novembre 2017, hanno espresso insoddisfazione sul piano di novità attualmente previsto.

Secondo la Cgil:

Le risposte ottenute dal Governo, limitate al tema della aspettativa di vita e ad alcune proposte emendative sul Fondo di integrazione salariale e sulla previdenza complementare per i lavoratori pubblici, sono del tutto insufficienti, non solo rispetto alle proposte unitarie contenute nella piattaforma sulle pensioni oggetto di rivendicazione da oltre 2 anni, ma anche rispetto agli impegni definiti per la seconda fase nel verbale sottoscritto l’anno scorso su questi temi con il Governo. In particolare il confronto non ha registrato nessuna risposta su flessibilità in uscita, giovani, lavoro di cura e condizione delle donne, previdenza complementare per i lavoratori del privato, temi che in modo particolare per le giovani generazioni, rappresentano la possibilità di tenuta di un sistema previdenziale universale e non ha permesso di definire risposte adeguate in materia di rivalutazioni delle pensioni in essere”.

Stesso parere anche per la UIL, che nel comunicato stampa pubblicato a margine dell’incontro sulle pensioni con il Governo ha ribadito che, nel caso in cui non verranno introdotte novità alla riforma pensioni, l’iniziativa sindacale proseguirà.

Mobilitazioni territoriali e nazionali a sostegno delle rivendicazioni sindacali unitarie”, per richiedere al Governo attuale e a quello che verrà di pensare ad una nuova e vera riforma delle pensioni che risolva i problemi dell’attuale sistema previdenziale.

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