Proroga imposte al 30 settembre 2020, nessun rinvio generalizzato ma l'ipotesi di riduzione di sanzioni ed interessi: ad affermarlo è il Ministro Gualtieri che però difende la scelta del Governo di non rinviare la scadenza del 20 luglio.

Proroga imposte al 30 settembre 2020, nessun rinvio generalizzato ma possibilità di riduzione di sanzioni ed interessi: ad affermarlo è il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, durante il question time alla Camera del 22 luglio.
La scelta di non prorogare la scadenza Irpef ed Ires del 20 luglio 2020 è stata “giusta, anche se non sempre le scelte giuste sono popolari.”
Gualtieri difende la posizione del Governo che, nonostante le proteste di partite IVA e commercialisti, ha deciso di non rinviare il termine di versamento delle imposte sui redditi, già differito rispetto alla scadenza originaria del 30 giugno.
A fronte però delle difficoltà evidenziate dagli intermediari, e considerando l’annuncio dello sciopero dei commercialisti, arriva però un’apertura sulla rimodulazione di sanzioni ed interessi per chi pagherà entro il 30 settembre 2020.
Sulle scadenze fiscali di settembre, mese di ripresa dei versamenti sospesi di marzo, aprile e maggio 2020, arrivano poi due novità: la prima consiste nella possibilità di rateazione lunga, fino al 2021. La seconda, in fase di definizione, consiste nel taglio parziale di IVA, contributi e ritenute Irpef dovute dai titolari di partita IVA.
Proroga imposte al 30 settembre 2020, il MEF valuta riduzione di sanzioni e interessi
Il Governo valuterà la riduzione delle sanzioni e degli interessi per chi effettuerà il versamento delle imposte sui redditi entro il 30 settembre 2020. Dal Ministro Gualtieri arriva una prima timida apertura alla moratoria per chi non ha versato Irpef ed Ires entro il 20 luglio scorso.
La mancata proroga delle imposte sui redditi 2020 e l’annuncio dello sciopero ad oltranza dei commercialisti, a partire da settembre, non poteva che essere al centro del question time tenutosi alla Camera il 21 luglio.
Gualtieri difende la scelta del MEF si non rinviare ulteriormente la scadenza per i versamenti di saldo ed acconto da dichiarazione dei redditi 2020, elencando quanto già fatto dal Governo per professionisti ed imprese.
La misura più importante è stata la sospensione dei versamenti fiscali di marzo, aprile e maggio 2020. La scadenza per la ripresa dei pagamenti di IVA, ritenute e contributi INPS è fissata al 16 settembre 2020, ed è su questo pesante appuntamento che si sta concentrando il MEF.
“È intenzione del Governo anche utilizzare il prossimo scostamento per rimodulare ulteriormente questo pagamento previsto per settembre, riducendo significativamente l’onere per i contribuenti per il 2020”,
questo è quanto affermato dal Ministro Gualtieri. Tra le ipotesi, sono due le novità emerse dalle ultime indiscrezioni: la possibilità di versare quanto dovuto a rate fino al 2021 e, contestualmente, il taglio di una parte delle imposte dovute per specifiche categorie di soggetti particolarmente colpiti dalla crisi economica.
Proroga imposte al 30 settembre 2020: per il MEF è dibattito “storico e retrospettivo”
Sul tema della scadenza del 20 luglio 2020 c’è da dire che le affermazioni di Gualtieri sono state tutt’altro che rassicuranti. Sebbene vi sia un’apertura al dialogo e alla riduzione delle sanzioni e degli interessi, la discussione sulla proroga viene definita sì utile, ma ormai “storica e retrospettiva”.
Una discussione utile ma su una scadenza ormai trascorsa. Il Governo, dichiara il Ministro dell’Economia, è consapevole della difficoltà che stanno vivendo i commercialisti, sommersi dalla mole di adempimenti legati alle misure di aiuto introdotti per il periodo di emergenza.
Una difficoltà operativa che però non cambierebbe con “un rinvio di poche settimane”. La risposta al CNDCEC e alle associazioni di categoria, che minacciano uno sciopero ad oltranza dal 16 settembre, appare abbastanza chiara: la proroga delle imposte dei redditi, secondo il Ministro, sarebbe servita a poco.
A settembre ci saranno altri adempimenti, che il Governo intende alleggerire. In una giornata carica di anticipazioni, Gualtieri ricorda poi che si sta ragionando su una riscrittura sostanziale del calendario dei versamenti:
“la logica è quella di superare il meccanismo degli acconti e dei saldi per andare verso un sistema basato sulla certezza dei tempi e degli adempimenti e di una diluizione, nel corso dell’anno, degli importi da versare, calcolati in base a quanto effettivamente incassato da parte delle partite IVA e, a tal fine, ritengo opportuno un rinnovato confronto sia con gli operatori che con gli intermediari, perché semplificare il sistema fiscale è nell’interesse di tutti.”
Quasi a dire, insomma, “scordiamoci il passato” e guardiamo al futuro, alla prossima maxi scadenza del 16 settembre 2020 e alla riforma fiscale in cantiere per il 2021.
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