Novità regime forfettario, INT: centrali contribuente e stabilità normativa

Tommaso Gavi - Imposte

Regime forfettario, dopo la risposta del Governo nel corso del question time di ieri l'Istituto Nazionale Tributaristi prende posizione con il comunicato del 17 gennaio 2020. Alla possibilità di ulteriori novità, l'INT ribadisce due capisaldi: la centralità del contribuente e la stabilità normativa.

Novità regime forfettario, INT: centrali contribuente e stabilità normativa

Regime forfettario, le risposte del Governo nel corso del question time di ieri hanno aperto la strada a ulteriori possibili novità e l’INT, Istituto Nazionale Tributaristi, ha deciso di prendere posizione.

Con il comunicato del 17 gennaio 2020, il presidente Riccardo Alemanno spiega le proposte dell’Istituto Nazionale Tributaristi e, in ultima ipotesi, chiede che qualunque cambiamento venga applicato a partire dal 2021.

L’INT ribadisce inoltre che il rispetto del contribuente e la stabilità normativa sono due capisaldi che non possono essere trascurati.

Novità regime forfettario, il comunicato dell’ Istituto Nazionale Tributaristi: contribuente e stabilità normativa centrali

Dopo l’intervento a nome del Governo del sottosegretario del MEF Alessio Mattia Villarosa al question time di ieri, l’Istituto Nazionale Tributaristi prende la parola sul regime forfettario.

Con il comunicato del 17 gennaio 2020 l’INT ribadisce due capisaldi di ogni riforma fiscale: il rispetto del contribuente e la stabilità normativa.

Aspetti di cui il Governo sembra non aver tenuto, secondo l’Istituto, nell’emanare le norme restrittive al regime fiscale forfettario.

Il presidente Riccardo Alemanno torna a sottolineare i suggerimenti in fase di approvazione della legge di Bilancio 2020:

“Tra le nostre proposte di emendamenti c’era anche l’innalzamento del limite del tetto per i redditi da lavoro dipendente e pensione percepiti dal contribuente in regime forfettario, poiché se può essere compresa la scelta di non dare agevolazioni con regimi di favore a chi percepisce pensioni o stipendi d’oro, ritenevamo e riteniamo che non possano essere definiti tali i compensi da 30 mila euro (lordi), purtroppo in questo caso la ragion di cassa ha prevalso, ancora una volta, sulla centralità del contribuente e sulla stabilità normativa.”

La critica all’operato del Governo lascia poi spazio ad un’ulteriore proposta:

“Per questo laddove non si vogliano innalzare i limiti suddetti, almeno si rinvii al 2021 l’entrata in vigore delle modifiche introdotte con la Legge di Bilancio (approvata a ridosso del Natale), rispettando così anche quanto normato dallo Statuto del Contribuente e dando ad imprese e professionisti la possibilità di fare scelte più ponderate circa il futuro della loro attività.”

La richiesta, fa sapere ancora l’INT, è stata inoltrata direttamente al MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Regime forfettario, le richieste dell’INT inviate a al sottosegretario Villarosa e agli Onorevoli Gusmeroli e Trano

Il comunicato dell’INT è seguito alle risposte sul regime forfettario del sottosegretario del MEF Alessio Mattia Villarosa, che ieri pomeriggio è intervenuto in vece del Governo in occasione del question time dei deputati Trano del M5S e Gusmeroli della Lega.

La risposta di Villarosa ha lasciato aperto ogni interrogativo: il sottosegretario si è infatti limitato a chiedere tempo e a rendere noto che è intenzione della maggioranza di Governo di intervenire sul tema, a partire dal Decreto Milleproroghe.

Incertezze che rendono particolarmente difficile ogni previsione per i contribuenti titolari di partita IVA che temono ulteriori modifiche in corso d’opera.

Del resto anche i cambiamenti già in vigore in tema di regime forfettario hanno richiesto un’enorme quantità di precisazioni dell’Amministrazione finanziaria, facilmente intuibile anche dal numero di risposte all’interpello dell’Agenzia delle Entrate del 2019.

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