IF WEEK: dal bonus partite IVA al futuro del reddito di cittadinanza

Rosy D’Elia - Fisco

IF WEEK: le principali notizie dal mondo del Fisco e del Lavoro della settimana compresa tra il 26 settembre ed il 1° ottobre.

IF WEEK: dal bonus partite IVA al futuro del reddito di cittadinanza

IF WEEK, che cos’è successo nella settimana del 26 settembre nel mondo del Fisco e del Lavoro? Tra partenze attesissime e risultati prevedibili, sono stati giorni intensi.

Il lunedì è cominciato con il via libera alle domande per il bonus destinato alle partite IVA e con i risultati elle elezioni politiche che nel corso della giornata si sono fatti sempre più chiari dando una traccia delle prospettive di novità fiscali per i prossimi mesi. Si tornerà a parlare di flat tax con Fratelli d’Italia primo partito e coalizione di destra vincente.

Anche nei giorni successivi lo sguardo è rimasto rivolto al futuro sotto i riflettori le sorti del reddito di cittadinanza e l’approvazione della Nadef, Nota di Aggiornamento al DEF, che dovrebbe segnare l’inizio dei lavori sulla Legge di Bilancio 2022 che quest’anno, per forza di cose, partiranno in ritardo.

Ma entriamo nel dettaglio delle singole notizie con questo nuovo appuntamento settimanale di Informazione Fiscale con lettori e lettrici.

IF WEEK, le notizie della settimana del 26 settembre: domanda al via per il bonus destinato alle partite IVA

La settimana del 26 settembre per le lavoratrici e i lavoratori autonomi e i professionisti e le professioniste in attesa di ricevere il bonus 200 euro è cominciata (finalmente) con una buona notizia: dalle ore 12 di lunedì è stato possibile inoltrare la richiesta per ricevere l’indennità contro il caro prezzi, che è stata introdotta dal Decreto Aiuti a maggio e che una buona fetta di beneficiari e beneficiarie appartenenti ad altre categorie hanno già ricevuto. C’è tempo fino alla scadenza del 30 novembre per procedere e tutti i dettagli per inviare l’istanza all’INPS o alle casse professionali di appartenenza sono contenuti nell’articolo dedicato.

Lo stallo è durato mesi e la misura, prevista solo sulla carta per lungo tempo, è stata caratterizzata dall’incertezza, dall’importo spettante alle modalità di accesso. A bloccare la macchina organizzativa l’adozione di un decreto attuativo che doveva essere pronto il 17 giugno e che, invece, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 24 settembre.

Nel frattempo con il Decreto Aiuti ter è arrivata una piccola consolazione per i ritardi e le attese: nell’ambito di una nuova tornata di sostegni contro il caro prezzi, anche per le partite IVA è stato previsto un nuovo bonus di 150 euro in presenza di un reddito entro i 20.000 euro nel 2021 che viene riconosciuto sotto forma di somma aggiuntiva insieme al bonus 200 euro. Questa volta, quindi, autonomi e professionisti saranno i primi a ricevere le risorse messe in campo.

IF WEEK, le notizie della settimana del 26 settembre: domanda al via per il bonus destinato alle partite IVA

Nel frattempo tutti gli italiani e le italiane nella giornata di lunedì hanno tenuto gli occhi puntati sugli organi di informazione per conoscere i risultati delle elezioni politiche che si sono svolte il 25 settembre 2022.

I dati hanno confermato la vittoria, già annunciata nella notte di domenica, di Fratelli d’Italia come primo partito e della coalizione di centro destra he ha ottenuto più del 44 per cento dei voti.

I programmi presentati in campagna elettorale, con Fisco e Lavoro come macro-temi centrali, indicano quali potrebbero essere le direzioni dei prossimi mesi.

Sul fronte fiscale, al centro delle proposte del centro destra insieme a una nuova pace fiscale c’è la flat tax, un modello di tassazione piatta che, facendo sempre i conti con il principio di progressività, può essere messo in pratica in molti modi.

E, infatti, i partiti della coalizione hanno indicato tre proposte di applicazione molto diverse tra loro e riportate nell’articolo dedicato. Sarà fondamentale, a questo punto, trovare una sintesi, una formula che metta tutti d’accordo.

Attualmente, per questioni di copertura, quella più realizzabile sembra essere l’estensione del regime forfettario oltre i 65.000 euro.

IF WEEK, le notizie della settimana del 26 settembre: il reddito di cittadinanza è a rischio?

Sul fronte del Lavoro, invece, l’osservato speciale dopo le elezioni del 25 settembre 2022 è il reddito di cittadinanza che la coalizione vincente vorrebbe vedere sostituito con “misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”.

È davvero a rischio abolizione? Se lo chiedono in molti: in un approfondimento, pubblicato anche in formato video sul canale YouTube, le possibili sorti future della misura introdotta nel 2019 dal Governo Lega - Movimento 5 Stelle.

Fratelli d’Italia, primo partito, fin dall’inizio della campagna elettorale non ha mai fatto mistero della volontà di abolire il Reddito di cittadinanza per introdurre uno strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili (come disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico).

La linea, inoltre, è stata confermata anche da Francesco Lollobrigida, capogruppo parlamentare di FdI, in un’intervista rilasciata mercoledì 28 settembre al quotidiano Il Messaggero.

Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo la posizione delle altre forze politiche in campo. Non si potrà non considerare l’orientamento di coloro che, con molta probabilità, rappresenteranno l’opposizione: il Movimento 5 Stelle è pronto a difendere la misura di sostegno economico e di inserimento lavorativo e gli altri partiti propongono di riformarla ma non la mettono in discussione.

Un altro aspetto da non sottovalutare è che sono 4,8 milioni le persone che beneficiano del Reddito di Cittadinanza e che si trovano, quindi, in uno stato di necessità che nessun futuro Governo potrà ignorare del tutto.

IF WEEK, le notizie della settimana del 26 settembre: approvata la Nadef, passi avanti verso la Legge di Bilancio

D futuro si parla anche quando si parla della Nadef (Nota di Aggiornamento al DEF) il documento che aggiorna le previsioni di economiche di finanza pubblica e rappresenta il primo embrione della Legge di Bilancio 2023.

Approvata nel Consiglio dei Ministri del 28 settembre 2022 e pubblicata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze venerdì 30 settembre, quest’anno si limita “all’analisi delle tendenze in corso e alle previsioni per l’economia e la finanza pubblica italiane a legislazione vigente”. Manca quella parte programmatica che di solito pone le basi per definire le misure da inserire nella Manovra.

La Nadef 2022 fa eccezione perché il compito di stabilire le direzioni delle prossime politiche economiche spetterà al nuovo Governo.

È giusto che sia il nuovo Esecutivo a progettare le misure che realizzerà e a stabilire gli obiettivi che vorrà raggiungere ma i tempi sono strettissimi e il passaggio di testimone sembra compromettere la possibilità di fare un lavoro organico e adeguato all’attualità per definire la prossima Legge di Bilancio.

D’altronde con le elezioni fissate al 25 settembre, le difficoltà erano prevedibili: il nuovo Governo, pur volendo ipotizzare tempi brevi, non suonerà la campanella prima della fine del mese.

Nel frattempo entro il 15 ottobre dovrebbe essere inviata alla Commissione Europea una sintesi del progetto di bilancio per il 2023, come evidenziato nella tabella di marcia riportata nell’articolo dedicato.

Da Bruxelles è arrivata già un’apertura sulla possibilità di rivedere le date di scadenza, ma il termine ultimo per avere pronta la Legge di Bilancio 2023 resta comunque fissato al 31 dicembre: un’azione in tempi record per un Governo che non si è ancora formato.

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