Evasione fiscale, l’ok del Garante sui sistemi automatizzati per contrastarla

Rosy D’Elia - Fisco

Evasione fiscale, l'ok del Garante sui sistemi automatizzati per contrastarla. Far emergere le irregolarità diventa una questione di algoritmo, ma senza tralasciare adeguate garanzie per tutelare i contribuenti.

Evasione fiscale, l'ok del Garante sui sistemi automatizzati per contrastarla

Evasione fiscale, il Garante per la protezione dei dati personali ha dato la sua approvazione all’adozione dei nuovi sistemi automatizzati per contrastarla. Far emergere le irregolarità diventa una questione di algoritmo, ma senza dimenticare le garanzie necessarie per tutelare i contribuenti.

In via sperimentale, l’Agenzia delle Entrate può adottare modelli predittivi del rischio di evasione servendosi della selezione automatizzata di posizioni fiscali di potenziali evasori. E, quando necessario, può dialogare anche con amministrazioni estere con uno scambio di informazioni.

Evasione fiscale, l’ok del Garante sui processi automatizzati per contrastarla

Se l’Agenzia delle Entrate tutela l’erario, l’Autorità Garante per la privacy vigila sulla tutela dei dati personali. Le due posizioni, molto spesso negli ultimi mesi, sono state in contrasto. Ma sono allineate sui nuovi sistemi antievasione.

Sotto la lente di ingrandimento dell’Autorità, due schemi di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate:

  • Disposizioni di attuazione dell’articolo 11, comma 4, del DL 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni. Analisi del rischio di evasione. Estensione all’anno 2014-2015 della sperimentazione della procedura di selezione basata sull’utilizzo delle informazioni comunicate all’Archivio dei rapporti finanziari;
  • Comunicazioni per la promozione dell’adempimento spontaneo nei confronti dei contribuenti che non hanno dichiarato, in tutto o in parte, le attività finanziarie detenute all’estero nel 2016, come previsto dalla disciplina sul monitoraggio fiscale, nonché gli eventuali redditi percepiti in relazione a tali attività estere.

Nei due documenti si delinea l’impianto dei sistemi automatizzati da adottare per intercettare contribuenti con incongruenze tra i redditi dichiarati e i loro rapporti bancari e finanziari e cittadini che hanno avuto rapporti con operatori finanziari all’estero non coerenti con le informazioni di cui è a conoscenza il fisco.

Come si legge nella newsletter numero 452 del 29 aprile 2019, il Garante per la privacy promuove il lavoro sul contrasto all’evasione fiscale e lo ritiene in linea con il rispetto dei diritti dei contribuenti:

“L’Autorità ha ritenuto idonee - anche sulla base della valutazione dei rischi effettuata dall’Agenzia dell’entrate - le garanzie individuate in termini organizzativi e di sicurezza informatica. Tali garanzie riguardano, in particolare:

  • la qualità dei dati utilizzati per la selezione dei contribuenti;
  • i tempi di conservazione dei dati;
  • il diritto del contribuente a essere correttamente informato e di veder garantite adeguate modalità di coinvolgimento;
  • la necessità di condurre controlli periodici sull’esattezza dei dati e di adottare misure volte a ridurre i rischi relativi a errate rappresentazioni della capacità contributiva, che potrebbero recare ingiustificati pregiudizi agli interessati”.

Evasione fiscale, nuovi sistemi automatizzati per contrastarla

I risultati generati dagli algoritmi serviranno a far emergere potenziali evasori ma anche a dargli la possibilità di regolarizzare la loro posizione, l’Agenzia delle Entrate, infatti, avrà l’obbligo di inviare un avviso ai contribuenti sotto accertamento.

La possibilità di affidarsi ai sistemi automatizzati, come si legge nel commento dell’Autorità, non è una novità, ma affonda le sue radici nell’ordinamento giuridico sia nazionale che europeo:

“Giova ricordare che la selezione automatizzata dei contribuenti trova la sua base giuridica in una serie di norme nazionali, così come richiesto dal Regolamento Ue, che consente tali trattamenti nel caso in cui siano ammessi dalla normativa dello Stato membro, sulla base di precise misure a tutela delle persone, e siano autorizzati dall’Autorità garante.

Proprio alla luce del Regolamento europeo - allo scopo di evitare possibili discriminazioni o pregiudizi - i processi automatizzati devono garantire massima sicurezza e trasparenza, anche riguardo alla logica alla base degli algoritmi utilizzati”.

Nonostante l’approvazione, il Garante mette in guardia il l’Agenzia delle Entrate: continuerà ad avere l’occhio vigile sui nuovi sistemi di lotta all’evasione perché non ci siano violazioni e perché siano tutelati i diritti dei contribuenti.

Sugli aspetti già analizzati, nella prima fase sperimentale, vigilerà che siano rispettati i parametri concordati e approvati, e su eventuali modifiche e innovazioni dei modelli predittivi dovrà dare il suo parere dopo averli analizzati.

Un punto, invece, su cui c’è da aggiustare il tiro già in questa fase riguarda il dialogo con la Guardia di Finanza e la condivisione dei dati sui rapporti finanziari.

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