Dichiarazione imposta di soggiorno: dal MEF, Ministero dell'Economia e delle Finanze, arrivano i chiarimenti sull'adempimento. Entro la scadenza del 30 settembre 2022 vanno trasmessi i dati del 2020 e del 2021: esonero in caso di sospensione dei versamenti a causa del Covid.

I gestori delle strutture ricettive sono tenuti a inviare la dichiarazione dell’imposta di soggiorno entro la scadenza del 30 settembre 2022: dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con una raccolta di FAQ, risposte a domande frequenti, pubblicate il 19 settembre 2022, arrivano i chiarimenti da seguire per procedere con l’adempimento.
Sono chiamati a trasmettere le informazioni relative al 2020 e al 2021 coloro che gestiscono le strutture ricettive e i soggetti che incassano il canone o il corrispettivo, ovvero che intervengono nel pagamento dei canoni o corrispettivi nell’ambito delle locazioni brevi, di durata non superiore a 30 giorni, anche in relazione ad immobili gestiti al di fuori dell’esercizio dell’attività d’impresa, con o senza intermediazione.
Dichiarazione imposta di soggiorno 2022, dal MEF i chiarimenti sull’invio
Le istruzioni operative per procedere con la dichiarazione dell’imposta di soggiorno prevista dal comma 1-ter, articolo 4 del decreto legislativo n. 23/2011 e dal comma 5-ter, articolo 4 del decreto legge n. 50/2017 sono state fornite dal MEF con il decreto del 29 aprile 2022.
Di norma è necessario inviare i dati entro il 30 giugno dell’anno successivo a cui si riferiscono, ma il 2022 fa eccezione:
- il termine è stato spostato al 30 settembre dal Decreto Milleproroghe;
- devono essere inoltrate le informazioni che riguardano il 2020 e il 2021.
E sul punto arriva il chiarimento del MEF: vanno presentate due dichiarazioni, una per ogni anno.
“La parola “cumulativamente”, presente nella legge, si riferisce ai dati che devono essere dichiarati nell’anno di riferimento”.
Dichiarazione imposta di soggiorno 2022, dal MEF i chiarimenti: esonero in caso di sospensione Covid
Le domande e le risposte sulla dichiarazione dell’imposta di soggiorno 2022, contenute nel documento pubblicato il 19 settembre, sono raggruppate per macrotemi:
- dichiarazione cumulativa;
- intermediari;
- obbligo di presentazione delle dichiarazioni 2020 e 2021;
- compilazione della dichiarazione;
- dichiaranti;
- autonomie speciali.
Tra le altre indicazioni, il testo mette in evidenza i casi in cui è sempre necessario inviare i dati e quelli in cui non si è tenuti a farlo.
La dichiarazione sull’imposta di soggiorno, ad esempio, va presentata anche quando il gestore della struttura non ha registrato alcuna presenza,“ al fine di consentire al comune lo svolgimento dell’attività di controllo”, sottolinea il MEF.
Al contrario non è necessario procedere se il Comune ha sospeso il versamento delle somme a causa dell’emergenza Covid: in questo caso è previsto un esonero dall’adempimento , ma solo se l’agevolazione è stata applicata all’intero anno.
Bisogna, poi, tener conto di una precisazione importante:
“Se si è invece usufruito di esenzioni relative ai soggiornanti, queste si indicano nell’apposito campo”.
Infine, dal momento che debutta da quest’anno l’obbligo dichiarativo tramite presentazione del modello ministeriale, coloro che per gli anni di imposta 2020 e 2021 hanno già presentato una dichiarazione/comunicazione al comune non devono inoltrare i dati seguendo le nuove istruzioni.
Tutti i dettagli sono contenuti nel testo integrale delle FAQ pubblicate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 19 settembre 2022.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dichiarazione imposta di soggiorno 2022, dal MEF i chiarimenti: esonero in caso di sospensione Covid