Contributi a fondo perduto, anche le note fuori campo IVA nel calcolo del fatturato

Rosy D’Elia - Dichiarazioni e adempimenti

Contributi a fondo perduto e calcolo del fatturato, sono da includere anche le note fuori campo IVA sia per determinare la dimensione della società che per verificare il calo rispetto al 2019. A chiarirlo è l'Agenzia delle Entrate con la risposta all'interpello numero 350 del 15 settembre 2020.

Contributi a fondo perduto, anche le note fuori campo IVA nel calcolo del fatturato

Contributi a fondo perduto e calcolo del fatturato, devono essere considerate anche le note fuori campo IVA quando rappresentano dei ricavi. Le somme devono essere incluse sia per determinare entro quale soglia dimensionale rientra la società sia per verificare la percentuale del calo rispetto al 2019.

A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello numero 350 del 15 settembre 2020.

Agenzia delle Entrate - Risposta all’interpello numero 350 del 15 settembre 2020
Articolo 11, comma 1, lett. a), legge 27 luglio 2000, n.212 - Art. 25 DL Rilancio - Requisiti contributo Covid 19 - Computo somme fuori campo IVA non fatturate.

Contributi a fondo perduto, anche le note fuori campo IVA nel calcolo del fatturato

Lo spunto per fare luce sulle regole di accesso ai contributi a fondo perduto e il calcolo del fatturato, come di consueto, arriva dall’analisi di un caso pratico.

Protagonista è una società che opera nel campo dell’arte e della formazione, come segue:

  • emette fattura per conservazione e restauro di opere d’arte nonché costruzione di edifici;
  • emette “note a richiesta di rimborso spese”, fuori campo IVA , per corsi di formazione professionale, quale Agenzia Formativa accreditata dalla Regione.

All’Agenzia delle Entrate si rivolge per verificare come calcolare il fatturato per beneficiare dei contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Rilancio.

In particolare il dubbio riguarda l’attività di formazione: oltre agli importi fatturati soggetti a IVA, vanno considerati anche gli importi dei rimborsi fuori campo IVA?

In questo caso i suoi ricavi e compensi supererebbero la soglia del milione di euro, con diversa determinazione dell’importo del contributo.

L’elemento su cui si sofferma la società, in realtà, è rilevante non solo per individuare lo scaglione di fatturato ma anche per verificare la percentuale del suo calo nei due anni di riferimento.

E con la risposta all’interpello numero 350 del 15 settembre 2020, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che è necessario considerare in entrambi i casi anche le note fuori campo IVA:

“Le somme in argomento sono da includere ai fini della determinazione del requisito di cui al comma 3 (dell’articolo 25 del Decreto Rilancio), nonché in relazione al calcolo delle soglie dimensionali di cui al comma 5.

Per quanto concerne l’identificazione della percentuale della riduzione del fatturato, le medesime somme sono da considerare rilevanti, in quanto i rimborsi di cui si tratta, che hanno come contropartita dei costi d’esercizio sostenuti dall’istante (le spese per i beni e servizi oggetto di rimborso da parte del committente), rappresentano ricavi di cui all’articolo 85 del TUIR”.

Contributi a fondo perduto, quando inserire anche le note fuori campo IVA nel calcolo del fatturato?

Ed è proprio l’articolo 85 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi il riferimento normativo da considerare.

Il Decreto Rilancio all’articolo 25 che regola i contributi a fondo perduto stabilisce che nella determinazione della soglia di ricavi o compensi non sono inclusi gli altri componenti positivi di reddito disciplinati da articoli diversi dall’articolo 85, comma 1, lettere a) e b) del TUIR:

  • i corrispettivi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa;
  • i corrispettivi delle cessioni di materie prime e sussidiarie, di semilavorati e altri beni mobili, esclusi quelli strumentali, acquistati o prodotti per essere impiegati nella produzione.

Stessa regola vale per le ipotesi di ricavo.

Ma a fornire un chiarimento più dettagliato sul calcolo e sul calo del fatturato, con indicazioni utili anche al caso specifico che riguarda le note di richiesta di rimborso spese fuori campo IVA, è la circolare numero 9 dell’Agenzia delle Entrate del 14 aprile 2020.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, infatti, è possibile estendere le istruzioni contenute nel documento che riguardano la verifica della condizione del calo del fatturato per beneficiare della sospensione dei versamenti disposta dal Decreto Liquidità anche ai contributi a fondo perduto.

Il testo specifica che nel calcolo “vanno prese a riferimento le operazioni che hanno partecipato alla liquidazione periodica (...) del mese di aprile 2019 (rispetto ad aprile 2020) cui vanno sommati i corrispettivi relativi alle operazioni effettuate in detti mesi non rilevanti ai fini IVA.

E anche nel caso in cui il soggetto abbia certificato un ricavo o un compenso attraverso una fattura, pur non essendone obbligato, deve essere comunque inclusa.

Sulla base degli elementi forniti, l’Agenzia delle Entrate conclude che, ai fini della riduzione del fatturato, è necessario considerare tutte le somme che costituiscono il fatturato del periodo di riferimento, nel caso in cui rappresentino ricavi dell’impresa di cui all’articolo 85 o compensi che derivano dall’esercizio di arti o professioni, di cui all’articolo 54 del TUIR.

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