Bonus matrimonio, bocciato per gli sposi, approvato per le imprese: in arrivo contributi a fondo perduto

Rosy D’Elia - Dichiarazioni e adempimenti

Bonus matrimonio bocciato: la detrazione per gli sposi non entra nel testo della conversione in legge del DL Sostegni bis, ma arrivano nuovi contributi a fondo perduto per le imprese del settore wedding, HORECA, intrattenimento, feste e cerimonie. Le novità in attesa dell'approvazione definitiva del provvedimento.

Bonus matrimonio, bocciato per gli sposi, approvato per le imprese: in arrivo contributi a fondo perduto

Il bonus matrimonio resta escluso dal pacchetto di novità in arrivo con la conversione in legge del DL Sostegni bis. Non ci saranno particolari aiuti per gli sposi.

Arriveranno, invece, dei contributi a fondo perduto ad hoc, e quindi aggiuntivi rispetto alle formule standard previste, per le imprese che operano nei diversi settori collegati all’organizzazione di questi tipi di eventi, che sono rimasti a lungo bloccati.

Lo prevede uno dei tanti articoli aggiunti durante l’iter parlamentare.

E oggi, mercoledì 14 luglio, la Camera ha votato la fiducia sul testo, il percorso che porta all’approvazione definitiva dovrà concludersi in ogni caso entro la scadenza del 24 luglio 2021.

Bonus matrimonio per gli sposi bocciato: ok ai contributi a fondo perduto per le imprese del settore

Ad accendere i riflettori su un possibile bonus matrimonio è stato uno dei tanti emendamenti al testo del DL Sostegni bis.

Al pacchetto originario di misure, si aggiungeva una detrazione pari al 25 per cento delle spese fino a 25.000 euro sostenute dai neo sposi per gli anni 2021, 2022 e 2023.

Per le coppie che hanno deciso di fare il grande passo, però, la possibilità di beneficiare di un’ampia agevolazione fiscale sui costi necessari per l’organizzazione dell’evento è ormai sfumata. La novità non ha trovato spazio nel testo.

Il beneficio, da ripartire in cinque quote annuali, sarebbe arrivato fino a un massimo di 6.250 euro.

Nel limite dei 25.000 euro gli sposi avrebbero potuto includere una lunga lista di spese:

  • servizio di ristorazione o di catering;
  • affitto dei locali;
  • servizio di wedding planner;
  • addobbi floreali;
  • abiti;
  • servizio di trucco e acconciatura;
  • servizio fotografico.

Ma non ci sarà nessun bonus matrimonio, nessuna particolare agevolazione fiscale. Gli aiuti arriveranno, invece, per le imprese che sono rimaste a lungo ferme in questo anno e mezzo di pandemia.

No al bonus matrimonio per gli sposi, sì ai contributi a fondo perduto per le imprese

Nel testo aggiornato al 13 luglio 2021, frutto anche delle modifiche richieste dalla ragioneria Generale dello Stato, infatti, vengono introdotti dei nuovi contributi a fondo perduto, che si aggiungono alla fomula standard e sono destinati a chi opera in prima linea per l’organizzazione del matrimonio, ma non solo.

Con la conversione in legge del DL Sostegni bis, su cui ancora si attende l’approvazione, vengono stanziati 60 milioni di euro per il 2021 per lenire ulteriormente gli effetti della crisi epidemiologica.

A beneficiare di questi nuovi contributi a fondo perduto saranno le imprese che operano nei seguenti settori:

  • wedding;
  • intrattenimento;
  • organizzazione di feste e cerimonie;
  • Hotellerie-Restaurant-Catering, cosiddetto HORECA, a cui saranno specificamente destinati 10 milioni di euro.

Un’altra quota dello stesso valore resterà bloccata per le imprese operanti nel settore, diverso dal wedding, dell’intrattenimento e dell’organizzazione di feste e cerimonie.

Gli importi accessibili, i dettagli su come presentare domanda e le condizione da rispettare non sono indicati nella norma, ma saranno stabiliti da un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, da adottare entro 30 giorni dalla data in vigore della legge di conversione del DL Sostegni bis.

L’unica certezza, come si legge nel testo, è che per l’accesso ai contributi a fondo perduto si terrà conto della differenza tra il fatturato annuale del 2020 e il fatturato annuale del 2019.

Le imprese del settore, quindi, prima di poter beneficiare degli aiuti introdotti dovranno attendere non solo l’approvazione del DL Sostegni bis, ma anche la firma del decreto attuativo e l’autorizzazione della Commissione Europea.

Mentre agli sposi futuri, non prossimi, non resta che sperare in una nuova occasione per l’introduzione del bonus matrimonio.

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