Ape social donne: sconto sui contributi nella riforma pensioni 2018. Le novità ufficiali

Alessio Mauro - Pensioni

Ape social donne, sconto sui contributi per le donne lavoratrici con figli. Ecco le novità emerse dopo l'incontro tra Governo e sindacati in vista della riforma pensioni nella Legge di Bilancio 2018.

Ape social donne: sconto sui contributi nella riforma pensioni 2018. Le novità ufficiali

Ape social donne: novità importanti dopo l’incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni.

Le ultime notizie di oggi in materia di pensioni confermano, almeno per ora, lo sconto sui contributi per le donne che nel rispetto dei requisiti richiesti vorranno accedere alla pensione anticipata a costo zero.

Si tratta di una delle importanti novità che prenderanno corpo nella riforma pensioni della Legge di Bilancio 2018. Ma come funziona lo sconto sui contributi?

Attualmente, nonostante la notizia sia ufficiale e sia stata confermata dallo stesso Ministro Poletti, restano ancora alcune incertezze, perché per i sindacati si tratta di una risposta soltanto parziale per le donne, che a partire dal 2018 andranno in pensione con gli stessi requisiti anagrafici previsti per gli uomini, ovvero 66 anni e 7 mesi.

Lo sconto sui contributi per l’accesso all’Ape social per le donne consisterà in una riduzione di 6 mesi per ciascun figlio, con un tetto massimo di 2 anni di contributi in meno rispetto a quelli attualmente previsti per accedere all’Ape agevolata.

Nella nuova riforma pensioni, ovviamente, verranno chiariti i requisiti per accedervi che, per il momento, restano quelli generali: essere in stato di disoccupazione, invalidi o caregivers, ovvero con disabili a carico.

Ecco di seguito tutte le novità previste per la pensione anticipata rivolta alle donne e come cambierà l’Ape social nella prossima riforma delle pensioni 2018.

Ape social donne: sconto sui contributi nella riforma pensioni 2018. Ecco le novità

L’Ape social per le donne consentirà alle lavoratrici mamme di andare in pensione anticipata prima.

Per ciascun figlio verrà infatti riconosciuto uno sconto sui contributi di 6 mesi per l’accesso all’Ape social, che sta a significare che in base ai requisti previsti nella riforma pensioni (Legge di Bilancio 2017) si potrà andare in pensione prima con i seguenti anni di contributi:

  • dagli attuali 30 a 28 anni per le lavoratrici disoccupate;
  • dagli attuali 36 a 34 anni per le lavoratrici impiegate in mansioni usuranti, tra cui anche insegnanti di scuola materna, nido e infermiere.

Lo sconto sui contributi verrà calcolato sulla base del numero di figli e sarà pari ad un bonus di 6 mesi per ciascuno di essi, per un massimo di 2 anni in meno rispetto ai requisiti ordinari per accedere all’Ape social.

Si tratta di uno dei punti emersi dopo l’incontro tra Governo e sindacati, in cui il Ministro Poletti ha manifestato la sua apertura alle richieste dei sindacati in vista della prossima riforma pensioni.

Sindacati che, tuttavia, non sono soddisfatti: non basta l’Ape social donna ma una misura di carattere generale rivolta a lavoratori e lavoratrici.

Riforma pensioni, Ape social donne: sindacati chiedono ulteriori novità

In vista della prossima riforma pensioni, per i sindacati l’Ape social donne è soltanto una delle novità necessarie.

Dopo l’incontro con il Ministro Poletti del 7 settembre 2017, caratterizzato dalla discussione su molti temi rilevanti in vista della Legge di Bilancio 2018, la proposta avanzata dai sindacati prevede uno sconto sui contributi non soltanto per le donne e non soltanto per coloro che rispettano i requisiti per l’Ape social.

La richiesta, da inserire nella Legge di Bilancio 2018, prevede uno sconto sui contributi per tutti i lavori che prestano assistenza a familiari affetti da disabilità e ai bambini, sia uomini che donne. Una novità ulteriore rispetto all’Ape social, e quindi non rivolta soltanto ai disoccupati, disabili o caregivers.

Le novità verranno discusse in vista del prossimo incontro tra Governo e sindacati sulla riforma pensioni, in programma per mercoledì 13 settembre.

Riforma pensioni, addio al blocco indicizzazioni. Rivalutazione pensioni dal 2019

C’è un’ulteriore novità emersa dopo l’incontro sulla riforma pensioni. Nella Legge di Bilancio 2018 verrà eliminato il blocco delle indicizzazioni della riforma Fornero, con l’avvio della rivalutazione delle pensioni a partire dal 2019.

A confermarlo è stato Poletti, chiaro nell’individuare quali saranno gli aumenti per i pensionati stabiliti dalla prossima riforma pensioni: il calcolo seguirà le regole Irpef, con un sistema di calcolo per scaglioni di reddito.

Per le pensioni fino a 1500 euro la rivalutazione sarà al 100% dell’importo; per quelle di importo tra 3 e 5 volte il trattamento minimo Inps sarà del 90% e per quelli superiori sarà del 75%.

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