Scadenza esterometro, spesometro e dichiarazione IVA: 30 aprile impegnativo

Rosy D’Elia - Fisco

Scadenza esterometro, spesometro e dichiarazione IVA il 30 aprile, tra gli appuntamenti prorogati e quelli canonici, l'ultimo giorno del mese è un concentrato di impegni fiscali per contribuenti e intermediari.

Scadenza esterometro, spesometro e dichiarazione IVA: 30 aprile impegnativo

Scadenza esterometro, spesometro e dichiarazione IVA il 30 aprile 2019, tra gli appuntamenti prorogati e quelli canonici, l’ultimo giorno del mese è un concentrato di impegni fiscali per contribuenti e intermediari.

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, firmato a poche ore dal termine previsto per il 28 febbraio, ha concesso due mesi di tempo in più ai soggetti obbligati all’invio dello spesometro e dell’esterometro, aggiungendo i due adempimenti a quello già previsto.

Prima scadenza esterometro, ultima scadenza spesometro: entrambe il 30 aprile

La proroga ha concesso più tempo per orientarsi tra le novità introdotte nel 2019 e ha spostato più avanti l’ingorgo fiscale.

Entro il 30 aprile 2019, infatti, i contribuenti devono fronteggiare la prima scadenza dell’esterometro e l’ultima scadenza dello spesometro. Tra debutti e uscite di scena, è una giornata impegnativa per gli operatori IVA, che devono fare i conti con le conseguenze dell’introduzione della fattura elettronica. La novità dell’esterometro è una di queste.

Dal 1° gennaio, infatti, tutti i soggetti passivi che si trovano all’interno del territorio dello Stato italiano devono provvedere a comunicare i dati delle operazioni transfrontaliere all’Agenzia delle Entrate.

Si tratta di un adempimento mensile, il termine per l’invio dei dati è fissato all’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui hanno avuto luogo le operazioni. Ma in realtà il primo banco di prova dell’esterometro è diventato trimestrale.

A causa della proroga che ha spostato il termine al 30 aprile, la prima scadenza fa eccezione e riguarda le operazioni effettuate fino a marzo: il primo invio doveva avvenire entro il 28 febbraio e riguardare solo quelle di gennaio ma nè i contribuenti nè l’Agenzia delle Entrate, che poche settimane prima del termine non aveva ancora pubblicato il software necessario per la comunicazione, erano pronti.

In ogni caso, è necessaria una precisazione su questo obbligo comunicativo al suo debutto: non riguarda tutti gli operatori IVA che hanno rapporti con l’estero.

Chi emette fattura elettronica anche verso i soggetti esteri e non riceve documenti fiscali da oltreconfine non è tenuto a inviare nessuna comunicazione. In questo caso, infatti, tutti i dati transitano già dal Sistema di Interscambio e comunicarli sarebbe superfluo.

Per la stessa ragione, con l’ultima scadenza del 30 aprile, originariamente prevista per il 28 febbraio, lo spesometro esce di scena. I soggetti passivi devono inviare i dati relativi alle fatture emesse e ricevute nel secondo semestre del 2018 e poi possono dimenticarsi di questo adempimento.

Nonostante l’introduzione della fattura elettronica, resta, invece, in vigore l’obbligo di inviare le Comunicazioni liquidazioni IVA trimestrali (LIPE) secondo il calendario canonico.

Scadenza dichiarazione IVA 2019 tra gli impegni fiscali del 30 aprile

Il terzo impegno fiscale del 30 aprile 2019 è la dichiarazione IVA 2019, lo strumento di cui devono servirsi i soggetti passivi per comunicare le operazioni effettuate, attive e passive, che hanno un impatto ai fini IVA.

Nessuna proroga e nessuna novità per questo adempimento. Ma si tratta di una scadenza particolare.

Molti contribuenti, infatti, avranno sicuramente anticipato l’invio del modello con le informazioni relative alle propria attività, dal momento che il versamento del saldo IVA 2018 senza maggiorazione ed interessi, il cui valore emerge proprio dalla dichiarazione IVA 2019, è scaduto lo scorso 18 marzo.

In ogni caso i soggetti obbligati possono trasmettere il modello messo a punto dall’Agenzia delle Entrate dal 1° febbraio al 30 aprile 2019.

E per il versamento del saldo IVA oltre il 18 marzo si può scegliere di differire al 1° luglio 2019, scadenza per il versamento delle imposte sui redditi, il pagamento dell’imposta emersa applicando una maggiorazione.

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