Riscossione, per le cartelle esattoriali arrivano gli avvisi AdER: 5 giorni per pagamento o rateizzazione

Riscossione, in moto la macchina dell'AdER per la ripresa delle attività di recupero dei debiti relativi alle cartelle esattoriali: sono partiti gli avvisi di intimazione, per i quali il debitore ha 5 giorni di tempo per il pagamento o per la richiesta di rateizzazione.

Riscossione, per le cartelle esattoriali arrivano gli avvisi AdER: 5 giorni per pagamento o rateizzazione

Riscossione, riparte la corsa delle cartelle esattoriali.

Sono in arrivo da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione gli avvisi di intimazione al pagamento. Al contribuente vengono concessi 5 giorni di tempo per adempiere, pena l’avvio delle azioni di recupero coattivo del debito.

L’intimazione di pagamento rappresenta una sorta di “tentativo di dialogo” tra contribuenti e Fisco, e precede le procedure di esecuzione forzata.

Al pagamento entro i 5 giorni si affianca la possibilità di fare domanda di rateizzazione, ma in caso di decadenza da piani di pagamento a rate precedentemente concessi sarà necessario saldare il pregresso.

Riscossione, per le cartelle esattoriali arrivano gli avvisi AdER: 5 giorni per pagamento o rateizzazione

È scaduta il 30 aprile scorso la possibilità per i contribuenti decaduti da precedenti piani di rateizzazione prima della sospensione Covid di accedere ad una nuova dilazione, senza necessità di saldare le rate non pagate.

Trascorsa l’ultima delle scadenze previste nell’ambito della riscossione post Covid, l’AdER riprende la propria ordinaria attività, e ne è la prova la mole di avvisi recapitati ai contribuenti nel corso degli ultimi giorni.

A segnalarlo è stato il quotidiano Italia Oggi, e la questione è al centro della discussione anche nei forum tematici degli “addetti ai lavori”. Gli avvisi di intimazione rappresentano l’aut aut del Fisco per il recupero dei debiti relativi alle cartelle esattoriali.

A livello normativo, si tratta di un passaggio fondamentale per l’avvio delle procedure di riscossione, e così come previsto dall’articolo 50 del DPR n. 602/1973, se il recupero forzato dei debiti non è iniziato entro un anno dalla notifica della cartella di pagamento, l’espropriazione deve essere preceduta dalla notifica di un avviso di intimazione.

Le lettere dell’AdER invitano il contribuente a pagare le somme dovute entro il termine di 5 giorni, decorso il quale in caso di mancata risposta partiranno le procedure di recupero coattivo delle somme iscritte a ruolo, ossia i pignoramenti immobiliari, presso terzi e dei conti correnti.

Una strada che presenta poche vie d’uscita. In caso di impossibilità a versare le somme dovute in un’unica soluzione sarà possibile per il contribuente fare domanda di rateizzazione. I decaduti da precedenti piani di dilazione saranno in ogni caso tenuti a saldare il pregresso.

Riscossione, domanda di rateizzazione per gli avvisi di intimazione

In mancanza della liquidità necessaria per saldare il debito relativo alle cartelle esattoriali indicate nell’avviso di intimazione notificato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, il contribuente potrà optare per la rateizzazione.

Anche in tal caso entro 5 giorni, sarà possibile fare domanda per pagare i debiti accumulati a rate.

Nello specifico:

  • per i debiti fino a 60.000 euro si può fare domanda online, sul sito AdER, e beneficiare del pagamento in un massimo di 72 rate (6 anni);
  • per i debiti di importo superiore a 60.000 euro la domanda dovrà essere trasmessa tramite PEC, allegando l’ISEE del proprio nucleo familiare al fine di attestare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica. Anche in tal caso sarà possibile pagare in un massimo di 72 rate.

La presentazione della domanda di rateizzazione comporta, fino alla data dell’eventuale richiesta o decadenza:

  • la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza;
  • l’impossibilità di iscrivere nuovi fermi amministrativi e ipoteche;
  • l’impossibilità di avviare nuove procedure esecutive.

La via della rateizzazione, per evitare le azioni di recupero coattivo, presenta in ogni caso criticità per i contribuenti decaduti da precedenti piani di dilazione.

Secondo quanto previsto dall’articolo 19 del DPR n. 602/1973, in tal caso il carico può essere nuovamente rateizzato solo se, insieme alla presentazione della richiesta, le rate scadute alla stessa data vengono integralmente saldate.

L’obbligo di saldare il pregresso è venuto meno, per le domande presentate fino allo scorso 30 aprile 2022, esclusivamente in relazione ai contribuenti decaduti prima della sospensione delle attività di riscossione dovuta all’emergenza Covid, a decorrere dall’8 marzo.

Spirata la scadenza di fine aprile, e per tutti gli altri casi, la rateizzazione delle cartelle indicate nelle intimazioni di pagamento dell’Agenzia delle Entrate Riscossione impone di pagare le somme non corrisposte in tempo.

Per i contribuenti alle prese con gli strascichi dell’emergenza Covid, e colpiti dal caro prezzi causato dalla crisi ucraina, non sono previste ulteriori deroghe.

Il Fisco torna alla carica, in uno scenario economico che però non può certo dirsi sereno.

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