Riforma pensioni 2017, requisiti e scadenze per lavoratori precoci. Le novità su Quota 41

Riforma pensioni 2017, tra le novità al varo il 1° maggio ci sarà anche Quota 41 per lavoratori precoci. Quali sono le novità sui requisti d'accesso alla misura?

Riforma pensioni 2017, requisiti e scadenze per lavoratori precoci. Le novità su Quota 41

Riforma pensioni 2017, dal 1° maggio di questo anno prenderà avvio Quota 41, la forma di pensione anticipata pensata per venire incontro alle esigenze dei lavoratori precoci. L’accesso alle novità sancite dalla misura sono però subordinate al rispetto di requisti stringenti che è bene tenere a mente.

La Quota 41, a differenza delle altre novità previste dalla riforma delle pensioni 2017, non è una misura sperimentale. Per alcune categorie di lavoratori precoci viene quindi garantita la possibilità di accedere a costo zero alla pensione anticipata previo il rispetto di alcuni requisiti. Deve inoltre essere sottolineato che per la Quota 41 è imposto per i prossimi anni l’adeguamento alla speranza di vita.

Ecco quindi una guida aggiornata alle ultime novità sulla misura di pensione anticipata per lavoratori precoci prevista dall’ultima riforma 2017.

Riforma pensioni 2017, requisiti e tempi per lavoratori precoci. Tutte le novità su Quota 41

Di particolare importanza per quanto riguarda la Quota 41 sono i requisiti che regolano l’accesso alla pensione anticipata. Per il lavoratori precoci si sono registrate delle novità di rilevo proprio negli ultimi giorni con il varo della manovra finanziaria da parte del Governo.

La riforma delle pensioni non prevede alcun requisito di anzianità anagrafica per poter far domanda della Quota 41. È pur vero però che le annualità di contributi previdenziali che vengono richieste sono molto elevate e, già da sole, impediscono ai lavoratori precoci un’erogazione della pensione ad un’età eccessivamente anticipata.

I requisiti contributivi per l’accesso a Quota 41 sono stati fissati a fine dicembre 2016 e nell’ultimo periodo non hanno registrato particolari novità. Eccone il breve elenco:

  • aver versato un minimo di 41 anni di contributi previdenziali;
  • aver corrisposto almeno 12 mesi di contribuzione anche non continuativi per prestazioni lavorative effettuate prima del raggiungimento dei 19 anni di età.

Riforma pensioni 2017, le categorie che potranno usufruire di Quota 41. Le novità sui lavori usuranti

Per poter vedersi accettata dall’Inps la richiesta di Quota 41 non è sufficienti rispettare i requisiti esposti in precedenza. Le novità della riforma pensioni 2017 impongono infatti che si rientri in alcune categorie particolari. Proprio quest’ultimo criterio ha l’effetto di diminuire in misura rilevante la platea di lavoratori precoci che possono fare richiesta di Quota 41.

I requisiti ulteriori richiesti per accedere alla pensione anticipata per lavoratori precoci impongono che si debba rientrare all’interno di una delle seguenti categorie:

  1. essere in stato di disoccupazione per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e aver esaurito completamente da almeno 3 mesi la prestazione per la disoccupazione;
  2. assistere da almeno 6 mesi al momento della richiesta il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104);
  3. possedere una riduzione della capacita’ lavorativa riconosciuta almeno al 74%;
  4. essere lavoratori dipendenti impiegati in attività usuranti ovvero per le quali è richiesto lo svolgimento di mansioni particolarmente difficoltose e rischiose.

Proprio su questo ultimo punto, quello dei lavori usuranti, si sono segnalate di recente delle novità di rilievo in tema di riforma pensioni. La manovra finanziaria varata l’11 agosto 2017 ha fatto sì che venisse meno la vecchia richiesta di 6 anni di attività continuativa sia per lavoratori precoci che per Ape social.

Secondo le ultime novità al requisito precedentemente richiesto per l’accesso alla Quota 41 è stata aggiunta una franchigia di un anno. Ad oggi infatti si dovrà possedere non più di 12 mesi di stop all’interno degli ultimi 7 anni di attività usurante. Quest’ultimo criterio ha valore però solo se si rientra all’interno della categoria dei lavoratori cd usuranti e non ha validità negli altri casi previsti per i lavoratori precoci.

Riforma pensioni 2017, quali sono i lavori usuranti richiesti per i lavoratori precoci?

La Legge di Bilancio 2017 fornisce anche un elenco delle mansioni che si collocano all’interno della dicitura di lavori gravosi o usuranti. La riforma delle pensioni infatti classifica con precisione quali sono le attività che potranno fruire della novità in materia di anticipo pensionistico.

Le categorie che possono rientrare all’interno della dicitura di lavori gravosi secondo l’ultima riforma pensioni sono le seguenti:

  • operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • insegnanti della scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido;
  • facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.

Secondo le ultime novità le misure descritte per lavoratori precoci dovrebbero entrare in vigore il 1° maggio 2017. I tempi ad oggi sono molto stretti ma dalle parti del Governo c’è fiducia sulla capacità di portare Quota 41 al varo entro la data stabilita.

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