Novità pensioni, Di Martedì: Durigon ribadisce che Quota 100 non subirà nessuna variazione

Guendalina Grossi - Pensioni

Durante il dibattito a Di Martedì, programma condotto da Giovanni Floris in onda su La7, Durigon ha ribadito che che Quota 100 non subirà alcuna modifica.

Novità pensioni, Di Martedì: Durigon ribadisce che Quota 100 non subirà nessuna variazione

Nella punta di Di Martedì, in onda su La7, il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha ribadito che Quota 100 non subirà alcuna variazione e che il Governo andrà avanti per la sua strada.

Tutti quelli, che quindi che quindi avranno compiuto 62 anni di età e avranno versato almeno 38 anni di contributi, potranno andare in pensione anticipatamente a partire da Febbraio 2019.

Non sono concordi con Durigon, l’economista Carlo Cottarelli e l’ex Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che invece ritengono che in questo momento il Governo non sappia ancora come attuare le proposte avanzate, viste le poche risorse a sua disposizione.

Incertezze anche per l’attuazione del Reddito di cittadinanza, visti i notevoli problemi da affrontare per attuare tale misura, primo tra tutti quello di risanare i centri per l’impiego.

Novità pensioni, Quota 100: Durigon ribadisce che nessuna modifica verrà apportata alla misura scelta per superare la Legge Fornero

In attesa di sapere cosa accadrà domani durante l’incontro tra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il Presidente della Commisione Europea, Jean-Claude Juncker, il Sottosegretario al Lavoro durante la trasmissione Di Martedì ha ribadito che Quota 100 non subirà nessuna modifica.

Tutti quelli che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi potranno andare in pensione anticipatamente.

Resta valida l’ipotesi dell’introduzione del paletto delle finestre d’uscita che impedirà un esodo di massa dal mercato del lavoro e assicurerà un turnover adeguato.

Non sono d’accordo con le previsioni del Sottosegretario del Lavoro, Durigon, l’economista Carlo Cottarelli e Calenda che invece pensano che il Governo non abbia i fondi necessari per attuare le misure cardine della manovra ovvero Quota 100 e Reddito di cittadinanza.

Novità pensioni: ancora tanti dubbi sulla possibile attuazione del Reddito di cittadinanza

Altro elemento cardine della manovra è il Reddito di cittadinanza, misura fortemente voluta dal Movimento 5 stelle per cercare di favorire il ricambio generazionale e di aprire le porte del mondo del lavoro ai giovani.

Durante il dibattito a Di Martedì, gli ospiti in studio tra cui la giornalista, Milena Gabbanelli, e Carlo Calenda hanno manifestato le loro perplessità sull’attuazione del Reddito di cittadinanza.

Secondo la Gabanelli, infatti, per introdurre la suddetta misura bisognerebbe innanzitutto risanare i centri per l’impiego e creare un sistema informatico centralizzato che faciliti il lavoro degli stessi.

Altra perplessità riguarda le risorse a disposizione del Governo per attuare il Reddito di cittadinanza, infatti se il Governo inizialmente aveva preventivato una spesa di 15 miliardi di euro ci si domanda ora, come sia possibile che il costo sia diminuito fino ad arrivare a 9 miliardi di euro.

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