Riforma della scuola: TFA III ciclo 2017 si farà? Tutte le novità sulle deleghe alla Buona Scuola

Diego Denora - Scuola

Tutte le novità sulle deleghe alla Buona Scuola: il TFA III ciclo si farà nel 2017 oppure la riforma della scuola prevede un'altra forma transitoria? Ecco tutte le informazioni.

Riforma della scuola: TFA III ciclo 2017 si farà? Tutte le novità sulle deleghe alla Buona Scuola

La riforma della scuola ha visto approvate otto delle nove deleghe attese per l’attuazione della riforma sulla Buona Scuola. Buone notizie per il TFA III ciclo: si farà ma dal momento dell’entrata in vigore della legge 107/2015 saranno previste nuove modalità di reclutamento per i nuovi insegnanti tramite un corso-concorso e un apprendistato tra Università e mondo del lavoro.

La Buona scuola, rimasta a metà per via della fine inaspettata del Governo Renzi, prosegue la sua strada rivoluzionaria: non solamente le nuove assunzioni seguiranno nuove regole ma anche gli esami di maturità, le prove INVALSI, nonché il peso del percorso di Alternanza Scuola Lavoro cambieranno.

Il TFA III ciclo sarebbe una delle “vecchie vie” riconfermate temporaneamente da DDL presentato ieri: la fase transitoria potrà vedere indetto un corso di Tirocinio Formativo Attivo per le classi di concorso e tipologie di posto per le quali sono esaurite le graduatorie ad esaurimento provinciali.

Il TFA III ciclo si farà ma occorre attendere l’uscita del bando per le modalità di selezione che, probabilmente, rispetteranno il sistema finora utilizzato: una prova preselettiva composta da test a riposta multipla, una prova scritta e la prova orale. Vediamo nello specifico quali sono le novità.

Riforma della scuola: TFA III ciclo, corso-concorso e deleghe alla Buona scuola

Il TFA III ciclo sarà dunque abbandonato a favore di un corso triennale di formazione e tirocinio con accesso tramite concorso: alla fine dei tre anni, superati tutti i passaggi per il ruolo, si avrebbe il contratto a tempo indeterminato. Il tutto sarebbe previsto per il 2021 secondo il testo del DDL; una prospettiva piuttosto larga considerando il numero dei docenti non abilitati rispetto all’effettivo numero di docenti richiesti. Vediamo nel dettaglio i futuri requisiti.

La riforma della scuola rivede anche la formazione dei laureati in uscita che dovranno avere almeno 24 cfu in discipline antropo-psico-pedagogiche per qualsiasi classe di concorso e materia; ovviamente il concorso sarà aperto ai soli laureati magistrali, o coloro che possiedono un diploma accademico di secondo livello.

La Buona Scuola prevede che il corso-concorso ci sia ogni due anni, superato quello si dovranno attendere altri tre anni e passare attraverso un percorso formativo prima di firmare il contratto a tempo indeterminato: il primo anno, infatti, si frequenteranno corsi universitari di didattica di tipo teorico, solo dal secondo anno si inizierà l’apprendistato in una scuola. Quest’ultimo sarà retribuito, in quanto contratto a tempo determinato, ma occorrerà attendere ancora per informazioni più dettagliate sull’importo erogato.

Riforma della scuola e TFA III ciclo 2017: tutte le novità sulle deleghe alla Buona Scuola

La riforma della scuola sembra aver apportato novità notevoli: le deleghe alla Buona Scuola consistono in modifiche incisive anche sulle attività degli studenti, non solamente dei docenti o dirigenti scolastici.

Dopo il 2017 sparirà la famigerata terza prova nell’esame di maturità: sostituita dal peso maggiore della carriera scolastica in toto, nonché da un esame orale più consistente, essa comprenderà una discussione sull’esperienza svolta nell’Alternanza Scuola Lavoro e un giudizio da parte della commissione.

La Buona Scuola influirà anche sugli esami finali dei più piccoli, portando le prove scritte nella Scuola Media da sei a tre ed insistendo anche qui sul maggiore peso del percorso scolastico, piuttosto che sulla performance nel test. Anche l’anticipo del test standard nazionale INVALSI rientrerà nel pacchetto: il periodo di svolgimento della prova sarà diverso dagli esami finali.

Le novità annunciate dalle deleghe riguarderanno anche nuovi bonus per la scuola, nonché nuove soluzioni per il diritto allo studio e all’inclusione sociale: sarà necessario un miglioramento nella formazione dei docenti di sostegno, in aggiunta al maggiore spazio per i progetti educativi individuali. Altre novità non tarderanno ad arrivare.

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