Esame di maturità, riforma della scuola bocciata sulla media del sei

Esame di maturità, parere positivo per la riforma della scuola ma bocciata la media del sei in pagella. La Commissione Cultura chiede al Governo un ripensamento sul decreto legge.

Esame di maturità, riforma della scuola bocciata sulla media del sei

Esame di maturità, il decreto legislativo sulla riforma della scuola è bocciato sulla media del sei. È questo quanto si apprende dal parere della Commissione Cultura che richiede un ripensamento all’esecutivo sui requisiti per l’accesso all’esame di maturità a partire dal 2018.

La sola media del sei in pagella infatti non passa il vaglio del Parlamento che ripropone di tornare alla vecchia modalità di valutazione.

Le indiscrezioni di qualche settimana fa in merito alla riforma della scuola sono state quindi confermate.

Va in ogni caso detto che il parere della Commissione sulla riforma della maturità è positivo e che al Governo viene richiesto di soppesare più nel merito le conseguenze di un’eventuale introduzione della media del sei come requisito per l’accesso all’esame di Stato.

Esame di maturità, riforma della scuola bocciata sulla media del sei

Il Parlamento quindi per via della Commissione Cultura ha quindi proposto al Governo un cambio di rotta sull’accesso all’esame di maturità così come previsto per dalla riforma della scuola. Nel parere sullo schema di decreto legislativo si legge infatti tra le osservazioni inviate al vaglio dell’esecutivo di prevedere:

“che il requisito di ammissione all’esame di Stato sia una valutazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi, integrando tale previsione con una disposizione che consenta al consiglio di classe, con adeguata motivazione, l’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo anche in presenza di votazioni inferiori a sei decimi.”

Il requisito della sola media del sei per l’accesso all’esame di maturità è quindi bocciata dalla Commissione Cultura che chiede la reintroduzione dei vecchi criteri precedenti alla riforma della scuola.

Il 6 dovrà essere richiesto anche nel caso del voto di condotta, che quindi potrà essere considerato già di per sé motivo sufficiente per la non ammissione alla prova di Stato.

Nel parere viene anche segnalata l’opportunità di poter conferire al consiglio di classe il potere concedere lo svolgimento della prova di maturità anche a chi ha conseguito qualche insufficienza. L’idea di fondo è quindi quella della reintroduzione della bocciatura con anche solo una votazione inferiore al sei, coniugata con la possibilità di valutare le singole eccezioni in autonomia da parte del coniglio di classe.

Esame di maturità, cosa prevede al riforma della scuola?

La palla ora passa nelle mani del Governo e dei Ministeri competenti (Miur in prima linea), che dovranno scegliere se seguire le indicazioni proposte sulla riforma per l’accesso all’esame di maturità. La media del sei non era però l’unica previsione del decreto legislativo recante ‘norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato’.

Le novità che arriveranno a partire dall’anno scolastico 2017/2018 non riguarderanno infatti solo l’esame di maturità ma coinvolgono una vasta gamma di interventi che interviene significativamente sulla fisionomia della prova di Stato. In primo luogo viene soppressa la terza prova di carattere generale, sostituita dalla prova Invalsi.

L’esame di maturità sarà quindi composto da due sole prove scritte: una di lingua italiana e una relative alle materie di indirizzo della scuola. Non verrà neppure più richiesta la produzione di una tesina che forse sarà rimpiazzata da un resoconoto sull’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro.

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