Attività di ecommerce: guida all’apertura della partita IVA

Guida agli adempimenti fiscali e ai costi da sostenere per l'apertura di un negozio online

Attività di ecommerce: guida all'apertura della partita IVA

Normalmente chi vuole aprire un ecommerce ha già in mente mille idee su cosa vendere, perché, dove acquistare i beni ed i servizi di cui necessita per lo svolgimento dell’attività.

Tuttavia, spesso ci si pone mille domande in merito all’inquadramento fiscale e contabile del negozio online: come aprire la partita IVA, quanto cosa, quante tasse e imposte si pagano, che agevolazioni esistono e tante altre domande ancora.

Esistono diverse regole cui prestare attenzione, in questa guida le indicheremo tutte; fermo restando che, una volta compresi gli aspetti principali, la strada migliore è quella di rivolgersi ad un professionista della materia (commercialista, esperto contabile, ecc) per farsi assistere correttamente, sia sull’analisi economica dell’idea sia sull’organizzazione dell’attività e dei relativi adempimenti.

Se stai pensando di aprire un e-commerce per vendere prodotti o servizi online, ricordati che serve la Partita IVA. È sempre meglio rivolgersi a un esperto fiscale che sappia indirizzarti sul codice Ateco e regime fiscale adatto a svolgere questa attività.
Potete prenotare una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con gli esperti di Fiscozen, tramite questo form:

Il commercio elettronico, se effettuato con continuità, è considerata un’attività di vendita a tutti gli effetti e pertanto è necessario il rispetto di specifici adempimenti fiscali, tra cui l’apertura della partita Iva, l’obbligo di emettere fattura e l’iscrizione alla Gestione Separata INPS per i commercianti.

Se stai pensando di aprire un e-commerce per vendere prodotti o servizi online, ricordati che serve la Partita IVA. È sempre meglio rivolgersi a un esperto fiscale che sappia indirizzarti sul codice Ateco e regime fiscale adatto a svolgere questa attività.
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Aprire un negozio online e creare un sito di e-commerce è oggi un’attività che può rivelarsi molto redditizia. In molti si chiedono come fare, quali sono gli obblighi contabili e quali le agevolazioni previste; di seguito saranno indicati tutti gli adempimenti necessari e i costi per l’apertura della partita Iva per il commercio elettronico e per vendere online.

Come aprire un ecommerce nel 2023: partita IVA e primi adempimenti

Chi intende effettuare attività di e-commerce è obbligato all’apertura della partita IVA.

In molti si chiedono se la vendita online, attraverso siti come e-Bay deve essere effettuata con o senza partita Iva.

Prima di capire come aprire una partita IVA per il commercio elettronico e quali sono i costi, gli adempimenti fiscali e previdenziali per chi vuole avviare un’attività di vendita online specifichiamo che non è possibile offrire prestazioni occasionali online senza partita Iva, al di là del fatto che non si superi il ricavo annuo di 5.000 euro.

Nel caso in cui si scelga di aprire un negozio di commercio elettronico e l’attività di e-commerce comporti l’acquisto di merci e la rivendita al consumatore è obbligatorio aprire la partita Iva e iscriversi alla Gestione Separata INPS per il versamento dei contributi previdenziali.

E-commerce 2023: adempimenti fiscali e apertura partita IVA per vendere online

Per effettuare attività di commercio elettronico è necessario il rispetto di tutti gli adempimenti richiesti a qualsiasi soggetto che intende effettuare attività di vendita.

L’ecommerce è a tutti gli effetti un negozio online e per poter vendere un bene o un servizio su internet è necessaria l’apertura della partita Iva e l’iscrizione alla Camera di Commercio nella sezione commercianti del Registro delle Imprese. Obbligatorio è inoltre aver dichiarato l’inizio attività al Comune di residenza (S.C.I.A.).

I soggetti che effettuano attività di vendita online sono inoltre obbligati a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo web del sito di e-commerce, l’internet service provider, l’indirizzo e-mail e PEC e il numero di telefono e fax.

A fini previdenziali, inoltre, i soggetti titolari di partita Iva che decidono di aprire un negozio online sono obbligati ad iscriversi alla Gestione Separata INPS artigiani e commercianti e a versare i contributi previdenziali.

Riepilogando, gli adempimenti fiscali necessari per chi intende aprire un negozio di commercio elettronico ed effettuare vendita online sono i seguenti:

  • presentazione, tramite la “comunicazione unica”, della SCIA entro 30 giorni dall’inizio dell’attività con conseguente iscrizione al Registro delle imprese della Cciaa e apertura della posizione previdenziale INPS (gestione artigiani e commercianti);
  • attribuzione della partita IVA compilando il modello AA9/11 per le persone fisiche o AA7/10 per le società e gli enti;
  • iscrizione al VIES qualora si vogliano effettuare delle operazioni di acquisto e vendita in ambito comunitario.

Se a voler avviare un sito di e-commerce sono soggetti che già esercitano attività d’impresa e che risultano già titolari di partita Iva è necessario aggiungere al tipo di attività svolta in via principale il codice ATECO 47.91.10, “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto via internet” e comunicare alla Camera di Commercio (CCIAA) lo svolgimento dell’ulteriore attività di commercio elettronico.

E-commerce: quanto costa aprire partita Iva per vendere online?

Come qualsiasi attività d’impresa anche l’e-commerce comporta dei costi legati sia all’apertura della partita Iva che alla gestione contabile e previdenziale.

Ricordiamo che nel rispetto di determinati requisiti anche chi esercita attività di vendita online può aprire una partita lVA in regime forfettario, che prevede l’esonero da alcuni adempimenti e agevolazioni per quanto riguarda i contributi Inps da versare alla Gestione Separata INPS.

Nello specifico, è prevista una forte riduzione dei contributi INPS dovuti dai contribuenti che operano in regime forfettario, per la quale occorre in ogni caso fare apposita domanda online.

Come aprire un ecommerce: i costi da sostenere

In linea di principio, i costi fissi da sostenere per aprire una partita Iva per l’attività di e-commerce sono i seguenti:

  • per l’iscrizione alla Camera di Commercio delle ditte individuali occorre versare 35,50 euro per i diritti di segreteria e per l’imposta di bollo, ai quali si aggiungono il diritto camerale obbligatorio da versare ogni anno;
  • per le società di persone e di capitali il costo è più alto perché occorre aggiungere la spesa da sostenere per la costituzione della società presso il notaio, oltre all’imposta di registro sull’atto costitutivo.

A ciò si deve aggiungere il costo dei contributi INPS da versare alla Gestione Separata artigiani e commercianti ed i costi per la gestione contabile e fiscale della partita Iva, ovvero il compenso del commercialista al quale si deciderà di affidare la gestione amministrativa della propria attività di vendita online.

Nonostante il costo per aprire una partita IVA e per avviare un e-commerce non sia indifferente e comporti una serie di adempimenti fisali e previdenziali, bisogna pur dire che i guadagni che potrebbero derivarne non sono indifferenti.

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