Pagamenti con POS: sanzioni sull’invio dei dati fino a 21.000 euro

Rosy D’Elia - Fisco

I dati relativi ai pagamenti con POS devono essere inviati all'Agenzia delle Entrate dagli operatori che mettono a disposizione gli strumenti per le transazioni: in arrivo sanzioni fino a 21.000 euro. Errori in questo flusso comunicativo avevano dato avvio a una campagna di lettere di compliance lo scorso autunno

Pagamenti con POS: sanzioni sull'invio dei dati fino a 21.000 euro

Il Decreto Superbonus, approvato nel Consiglio dei Ministri del 26 marzo, non interviene solo sui bonus edilizi ed energetici: stando alle bozze in circolazione, tra le novità fiscali ci sono all’orizzonte anche nuove sanzioni per gli operatori finanziari che inviano i dati sui pagamenti con POS all’Agenzia delle Entrate.

Lo scorso autunno dei problemi in questo flusso comunicativo avevano dato avvio a una campagna di lettere di compliance basata su informazioni errate.

Pagamenti con POS: sanzioni sull’invio dei dati fino a 21.000 euro

In linea con quanto previsto dall’articolo 22 del Decreto Legge n. 124 del 2019, gli operatori che mettono a disposizione degli esercenti i sistemi per effettuare pagamenti tracciabili sono tenuti a inviare all’Agenzia delle Entrate i dati identificativi degli strumenti e l’importo complessivo delle transazioni giornaliere effettuate.

Le bozze del nuovo Decreto Superbonus prevedono l’introduzione di una sanzione amministrativa da euro 2.000 a euro 21.000 per ogni omesso, tardivo o errato invio dei dati.

L’intervento normativo dovrebbe allargare il raggio d’azione dell’articolo 10 decreto legislativo numero 471 del 18 dicembre 1997 che attualmente stabilisce le regole in caso di violazione degli obblighi da parte degli operatori finanziari.

Pagamenti con POS e sanzioni sull’invio dei dati: lo scorso autunno le lettere di compliance

Il condizionale resta d’obbligo: dalla conferenza stampa che si è tenuta ieri, 26 marzo, subito dopo il Consiglio dei Ministri non sono arrivate anticipazioni sulle nuove sanzioni legate ai dati sui pagamenti con POS. La novità è contenuta nei testi in circolazione, di cui si attende la versione definitiva.

Lo scorso autunno questo scambio di dati tra operatori finanziari e Amministrazione ha creato non pochi problemi.

L’Agenzia delle Entrate ha fatto partire una campagna di lettere di compliance destinate agli esercenti e relative al confronto tra pagamenti elettronici giornalieri e fatture elettroniche e/o corrispettivi telematici trasmessi: le segnalazioni, però, si basavano su dati errati.

“Da alcune segnalazioni giunte da contribuenti e intermediari è emerso che degli operatori finanziari, obbligati per legge alla trasmissione dei dati relativi ai pagamenti elettronici (Pos), hanno commesso degli errori sulle informazioni inviate.”

Si leggeva nel comunicato stampa diffuso dall’Agenzia delle Entrate l’11 ottobre 2023.

Nel frattempo, però, le lettere di compliance erano già partite e, individuati gli errori, l’Amministrazione finanziaria ha dovuto inviare ai contribuenti coinvolti una comunicazione di annullamento delle comunicazioni con i dati sbagliati.

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