CNEL: cos’è? Articolo 99 Costituzione

Anna Maria D’Andrea - Pubblica Amministrazione

Cos'è il CNEL, l'Ente pubblico al centro del dibattito politico degli scorsi mesi? Ecco come funziona e cosa prevede l'articolo 99 della Costituzione italiana.

CNEL: cos'è? Articolo 99 Costituzione

Il CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, è un Ente pubblico previsto dalla Costituzione italiana all’articolo 99. Le sue funzioni sono quelle esprimere pareri e di promuovere iniziative legislative in materia economico-sociale.

Il CNEL, con funzione consultiva rispetto a Governo, Regioni e Parlamento, è stato istituito con la legge n. 33 del 5 gennaio 1957 e i suoi compiti e la sua composizione sono stati e sono tutt’ora disciplinati dalla legge n. 936 del 30 dicembre 1986.

Negli ultimi tempi proprio le sue funzioni e l’effettiva utilità dell’Ente sono stati al centro del dibattito pubblico: il Rerefendum Costituzionale del 4 dicembre 2016, promosso dall’ex Premier Matteo Renzi ne proponeva l’abolizione per motivi di razionalizzazione della spesa pubblica, la cosiddetta spending review. Il CNEL è un ente inutile o è importante per l’Italia?

Come ormai ben noto, la vittoria del No al referendum costituzionale del dicembre 2016 ha comportato, tra le altre conseguenze, anche la mancata abolizione del CNEL che quindi è ancora oggi e secondo quanto previsto dall’articolo 99 della Costituzione organo dello Stato e della Pubblica Amministrazione.

Cos’è il CNEL nello specifico, di cosa si occupa e cosa prevede l’articolo 99 della Costituzione? Ecco di seguito tutto quello che bisogna sapere.

CNEL: cos’è? Articolo 99 Costituzione

Per capire cos’è il CNEL un primo passo e vedere cosa afferma l’articolo 99 della Costituzione, con il quale ne è stata prevista l’istituzione:

“Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro è composto, nei modi stabiliti dalla legge, di esperti e di rappresentanti delle categorie produttive, in misura che tenga conto della loro importanza numerica e qualitativa.

E` organo di consulenza delle Camere e del Governo per le materie e secondo le funzioni che gli sono attribuite dalla legge.

Ha l’iniziativa legislativa e può contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale secondo i principi ed entro i limiti stabiliti dalla legge.”

Secondo quanto previsto con l’articolo 99 della Costituzione, il CNEL ha quindi il compito di consulenza: esprime pareri in materia di economia e lavoro e ha potere di iniziativa legislativa.

I compiti che i Padri Costituenti hanno voluto attribuire al CNEL riguardano materie di natura strettamente politica, sociale e di welfare pubblico: ha funzione di certificazione della rappresentanza sindacale, mette a punto studi e analisi della condizione economica del mercato del lavoro, di immigrazione e di altre tematiche collegate a materie economiche e sociali.

I pareri del CNEL non sono vincolanti e a dimostrazione di ciò vi è il fatto che le relazioni e i pareri trasmessi alle Camere dagli anni non sono stati quasi mai recepiti nelle disposizioni normative in oggetto. Un esempio tra i tanti è il parere trasmesso dal CNEL nella fase di emanazione della scorsa Legge di Bilancio 2017, fortemente critico rispetto alle misure previste dal Governo in materia di politica economica e sociale.

CNEL: funzioni e critiche

Oltre all’articolo 99 della Costituzione, le funzioni e le attribuzioni del CNEL sono disciplinate da normative e regolamenti.

IL Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro svolge la sua attività di consulenza su richiesta di Parlamento, Governo e Regioni. Tra le sue funzioni vi è inoltre la predisposizione di osservazioni e proposte legislative sui temi di politica economica, del lavoro e delle politiche sociali, dell’ambiente, delle reti ed infrastrutture, delle politiche europee e internazionali. Predispone inoltre rapporti periodici, studi e indagini sui temi dell’andamento della congiuntura economica, del mercato del lavoro, della contrattazione, dell’immigrazione e della lotta alla criminalità.

Il CNEL inoltre gestisce l’Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro, curandone la conservazione e rendendo disponibile la libera consultazione dei testi contrattuali ai cittadini.

Tra i compiti attribuiti al CNEL vi è inoltre la realizzazione di banche dati, tra cui quelle sull’immigrazione, sul mercato del lavoro, sulle statistiche territoriali e sulle professioni non regolamentate, così come disposto dall’art. 17 della legge n. 936/1986.

Le critiche chi sostiene che il CNEL sia un organo pubblico che grava sulle casse dello Stato riguardano sia la sua composizione e il numero di consiglieri che l’effettiva necessità del Consiglio.

Secondo i dati disponibili sul sito del CNEL, ogni anno lo Stato stanzia per l’organo consultivo tra i 15 e i 20 milioni di euro e nei suoi 50 anni di attività sono stati pubblicati 970 e proposte 14 leggi, nessuna delle quali approvata poi dal Parlamento.

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