Bonus Renzi 80 e 100 euro, come funziona e cosa cambia in busta paga

Bonus 80 e 100 euro, come funziona l'ex bonus Renzi e cosa è cambiato in busta paga dal 1° gennaio 2022? Facciamo il punto delle regole, mettendo a confronto la disciplina applicabile fino al 2021 con le novità introdotte dall'anno in corso.

Bonus Renzi 80 e 100 euro, come funziona e cosa cambia in busta paga

Come funziona il bonus di 80 e 100 euro, a chi spetta l’ex bonus Renzi e quali sono le regole da conoscere per il 2022?

La Legge di Bilancio 2022 ha “ridimensionato” il credito IRPEF in busta paga, che dal 1° gennaio spetta solo ai titolari di redditi fino a 15.000 euro e solo in specifiche situazioni anche ai lavoratori con redditi non superiori a 28.000 euro.

Per l’anno in corso però diventa fondamentale conoscere anche i requisiti e le regole d’accesso al bonus IRPEF di 100 euro che all’ulteriore detrazione riconosciuta per l’anno d’imposta 2021.

In dichiarazione dei redditi 2022 e in sede di conguaglio fiscale bisognerà infatti considerare le condizioni di spettanza valide per l’anno d’imposta 2021. Partiamo quindi da queste per poi fare un confronto rispetto alle novità introdotte dal 1° gennaio dell’anno in corso.

Ricordiamo in primo luogo che bonus IRPEF di 80 euro introdotto nel 2015 dal Governo Renzi, è stato formalmente abolito già dal mese di luglio 2020, e al suo posto è stato introdotto il nuovo bonus di 100 euro, erogato in busta paga ai titolari di redditi da lavoro dipendente non superiori a 28.000 euro.

Ai titolari di redditi superiori a 28.000 euro e fino a 35.000 euro era riconosciuta fino al 31 dicembre 2021 una detrazione fiscale di 100 euro, progressivamente ridotta fino ad azzerarsi una volta superati i 40.000 euro lordi.

La Legge di Bilancio 2022 ha nuovamente modificato le regole relative al bonus IRPEF, che spetta ora solo ai contribuenti con redditi fino a 15.000 euro. Superata tale soglia, l’agevolazione è “inglobata” delle detrazioni fiscali sui redditi da lavoro, ad eccezione dei lavoratori che per via di altri sgravi fiscali in corso di fruizione ne risulterebbero svantaggiati.

Non ha diritto al bonus Renzi, così come alle detrazioni fiscali, chi non supera gli 8.174 euro di reddito all’anno, ovvero i contribuenti in no tax area.

Si tratta di un aspetto da tenere bene a mente perché è uno dei casi più frequenti in cui, in sede di conguaglio fiscale, viene richiesta la restituzione totale dell’importo erogato.

Bonus Renzi 80 e 100 euro 2022: come funziona? Ecco tutte le informazioni utili

Il Bonus Renzi, introdotto con la Legge di Stabilità 2015, è un credito IRPEF erogato dal datore di lavoro ed è strettamente correlato al reddito del lavoratore.

Sono esclusi dall’agevolazione erogata nella forma di credito IRPEF i lavoratori con redditi complessivi inferiori agli 8.174,00 euro, ovvero i cosiddetti incapienti d’imposta, in quanto le detrazioni per lavoro dipendente in tal caso sono superiori o pari all’IRPEF lorda dovuta.

Fino a giugno del 2020, il bonus Renzi era pari a 80 euro mensili (960 euro annuali) e spettava ai lavoratori con reddito fino a 24.600 euro. Superata tale soglia, e fino a 26.600 euro, era riconosciuto in misura progressivamente ridotta.

Da luglio del 2020 e a regime dal 1° gennaio 2021 è stato introdotto il nuovo trattamento integrativo per il taglio al cuneo fiscale.

Il Bonus Renzi è stato sostituito dal nuovo bonus di 100 euro netti al mese, riconosciuto ai lavoratori dipendenti fino al limite di 28.000 euro di reddito.

Per i titolari di redditi superiori a tale soglia era invece riconosciuta una nuova detrazione fiscale:

  • da 28.001 euro a 35.000 euro, partiva da circa 97 euro, fino a ridursi progressivamente fino al limite di 80 euro;
  • superati i 35.000 euro di reddito e fino a 40.000 euro l’importo base di 80 euro si riduceva progressivamente fino ad azzerarsi.
Importo bonus Renzi 2021Limite di reddito
100 euro fino a 28.000 euro
da 100 euro circa a 80 euro da 28.001 fino a 35.000 euro
decrescente da 35.001 fino a 40.000 euro

Dal 1° gennaio 2022 l’assetto del bonus IRPEF è nuovamente cambiato: spetta esclusivamente ai titolari di redditi non superiori a 15.000 euro e in caso di redditi fino a 28.000 euro se dal mix di nuove aliquote IRPEF e detrazioni fiscali dovesse emergere una situazione penalizzante per il contribuente.

Nello specifico, sarà necessario considerare l’importo delle seguenti detrazioni IRPEF:

  • per i familiari a carico;
  • per i redditi da lavoro dipendente, assimilati e da pensione;
  • per i mutui agrari e immobiliari per la prima casa (costruzione o acquisto) contratti fino al 31 dicembre 2021;
  • per erogazioni liberali;
  • per le spese sanitarie, nei limiti previsti dall’articolo 15 del TUIR;
  • per le rate non fruite relative alle detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici e da altre disposizioni normative, per spese sostenute fino al 31 dicembre 2021.

Se l’importo delle detrazioni spettanti supera l’imposta lorda dovuta, il trattamento integrativo continuerà ad essere riconosciuto per un ammontare non superiore a 1.200 euro. Il calcolo sarà effettuato sulla base della differenza tra le detrazioni sopra elencate e l’IRPEF lorda.

Importo bonus Renzi 2022Limite di reddito
100 euro mensili fino a 15.000 euro
fino a 100 euro mensili fino a 28.000 euro sullla base dell’ammontare delle altre detrazioni fiscali spettanti

In tutti gli altri casi, il bonus IRPEF è stato sostituito dalle nuove e più corpose detrazioni fiscali sui redditi da lavoro dipendente pari ad un massimo di 3.100 euro annui, che si ridurranno progressivamente fino ad annullarsi una volta superata la soglia dei 50.000 euro di reddito.

Soffermamoci di seguito sulle regole relative al bonus Renzi di 100 euro, per capire come funziona per i lavoratori che continuano a percepirlo in busta paga e per chi l’ha percepito lo scorso anno, ai fini della dichiarazione dei redditi 2022.

Beneficiari bonus Renzi 2022: ecco chi ha diritto ad ottenere i 100 euro in busta paga

Il Bonus Renzi è erogato in favore dei lavoratori titolari di reddito da lavoro dipendente o assimilato.

Nel dettaglio i beneficiari sono:

  • lavoratori titolari di reddito da lavoro dipendente o assimilati del settore pubblico e privato;
  • lavoratori soci di cooperative;
  • lavoratori che ricevono assegni di mobilità o cassa integrazione;
  • lavoratori che percepiscono indennità di disoccupazione;
  • lavoratori che hanno stipulato contratti a progetto a tempo determinato;
  • lavoratori socialmente utili;
  • titolari di assegni legati a formazione professionale o borse di studio;
  • titolari di remunerazioni sacerdotali.

Ricordiamo che il bonus Renzi spetta anche a colf e badanti, con regole tuttavia specifiche per quel che riguarda il lavoro domestico: l’importo non è pagato dal datore di lavoro, ma viene erogato in sede di rimborso IRPEF e dopo la presentazione del modello 730.

A partire dal 2016, il bonus di 80 euro spetta anche ai lavoratori delle Forze dell’Ordine e quindi:

  • Polizia;
  • Carabinieri,
  • Vigili del fuoco,
  • Esercito,
  • Capitaneria di porto.

Bonus Renzi 80 e 100 euro 2022: requisiti di reddito, importo e novità

Il Bonus Renzi è calcolato in base a precisi requisiti di reddito ed è strettamente correlato al numero di stipendi percepiti.

Come abbiamo già precedentemente affermato, il Bonus IRPEF non è erogato per i lavoratori con reddito inferiore agli 8.174,00 euro, ovvero entro il limite della no tax area.

L’importo del bonus Renzi è pari a 1.200 euro complessivi, per i lavoratori con redditi non superiori a 15.000 euro.

Di seguito riportiamo una tabella con le regole per calcolare l’importo del bonus Renzi relativamente al periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021, utile ai fini della dichiarazione dei redditi 2022:

Reddito ComplessivoBonus Renzi 2021
8.174-28.000 1200 euro
28.001-35.000 960+[120 x (35.000-Reddito Complessivo)/7.000]
35.001-40.000 960x[(40.000-RC)/5.000)]
Oltre 40.000 0

Come funziona il bonus Renzi in caso di rapporto di lavoro per frazione d’anno?
Se il rapporto di lavoro è continuativo per tutto l’anno il Bonus Irpef euro sarà percepito per intero; se, invece, il contratto di lavoro non copre l’intero anno saranno versati soltanto gli importi del bonus relativamente agli effettivi mesi di lavoro ed il reddito da considerare sarà proporzionale al periodo di impiego.

Restituzione Bonus Renzi: chi deve restituirlo?

Il Bonus Renzi ha fatto molto parlare di sé, in quanto dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi sono ogni anno molti i lavoratori obbligati alla restituzione parziale o totale del beneficio precedentemente riconosciuto in busta paga da parte del proprio datore di lavoro.

Chi sono i lavoratori che devono restituire il Bonus 80 euro?

Si tratta di tutti i contribuenti che in sede di dichiarazione dei redditi si sono trovati a superare la soglia di reddito fissata per il riconoscimento dell’agevolazione.

In sede di presentazione del modello 730/2022 o di conguaglio IRPEF, la restituzione totale o parziale interesserà i titolari di redditi superiori a 40.000 euro.

In ogni caso, deve restituire il bonus Renzi chi si colloca nella no tax area, ovvero ha percepito redditi fino ad 8.174 euro e che potrebbe aver percepito la somma in busta paga senza averne diritto. Per quale motivo la restituzione riguarda anche loro? Perché in questo caso siamo al di sotto della no tax area e quindi non vi è capienza d’imposta.

Proprio per questa ragione il consiglio che diamo ai nostri lettori è quello di rinunciare al bonus Renzi nelle situazioni in cui ci si trova al limite, ad esempio perché si ha il dubbio di non percepire redditi superiori a 8.174 euro.

Se, alla fine dell’anno, il reddito avrà un valore che dà diritto ad ottenere il bonus Renzi, questi verrà accreditato in un’unica soluzione con la dichiarazione dei redditi dell’anno di riferimento.

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