Arrivano le prime istruzioni INPS per la fruizione dell'esonero contributivo riconosciuto ai datori di lavoro che assumono donne vittime di violenza beneficiarie del reddito di libertà. Il bonus è stato previsto dalla Legge di Bilancio 2024. L'agevolazione si applica alle assunzioni effettuate nel triennio 2024/2026 per un massimo di 8.000 euro annui
Il nuovo bonus per l’assunzione di donne vittime di violenza è quasi pronto a partire.
L’INPS ha fornito le prime indicazioni sull’esonero contributivo nella circolare del 5 marzo.
Spetta per un massimo di 24 mesi e nel limite di 8.000 euro annui ai datori di lavoro che impiegano donne vittime di violenza che percepiscono il reddito di libertà.
Rientrano tra i rapporti agevolati le assunzioni a tempo indeterminato, quelle a tempo determinato e le trasformazioni ma anche i rapporti part time e in somministrazione.
Bonus assunzione donne vittime di violenza 2024: requisiti e importo dell’esonero
L’INPS con la circolare n. 41, pubblicata il 5 marzo 2024, fornisce le prime istruzioni operative per la fruizione del nuovo bonus per l’assunzione di donne vittime di violenza che ricevono il reddito di libertà.
Si tratta dell’agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 (articolo 1, commi 191 e 192) che consente ai datori di lavoro di beneficiare di un esonero contributivo del 100 per cento per ogni assunzione effettuata nel triennio 2024/2026.
La misura, dunque, è destinata alle donne, cittadine italiane, comunitarie o con permesso di soggiorno, vittime di violenza, senza figli o con figli minori, che sono seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
Ai fini dell’agevolazione, quindi, le lavoratrici devono avere i seguenti requisiti:
- essere disoccupate (con DID, dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro);
- percepire il reddito di libertà al momento dell’assunzione.
Per le assunzioni effettuate nel 2024, l’esonero è riconosciuto anche alle donne che hanno percepito il reddito di libertà nel 2023.
L’esonero contributivo spetta per diverse tipologie di assunzione e con durata differente:
- a tempo indeterminato, per un massimo di 24 mesi;
- a tempo determinato, per la durata del rapporto di lavoro fino a un massimo di dodici mesi (anche in caso di proroga);
- trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto a termine, sia già agevolato che non agevolato, per massimo 18 mesi a partire dalla data dell’assunzione a tempo determinato.
L’esonero spetta anche in caso di part-time e lavoro in somministrazione.
Il bonus non rientra nell’ambito della disciplina sugli aiuti di Stato e può essere cumulato con altre misure agevolative, a meno che non sia espressamente indicato un divieto di cumulo.
Bonus assunzione donne vittime di violenza 2024: importo e condizioni per la fruizione
Come detto, l’agevolazione consiste in un esonero totale dal versamento della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro privato, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, nel limite massimo di 8.000 euro annui.
Pertanto, in riferimento al periodo di paga mensile, l’importo massimo dell’esonero sarà di 666,66 euro, mentre in riferimento ai rapporti di lavoro instaurati/trasformati e risolti nel corso del mese si riceveranno 21,50 euro per ogni giorno di fruizione.
In caso di rapporti di lavoro a tempo parziale, il massimale dell’agevolazione deve essere proporzionalmente ridotto.
Non tutta la contribuzione è oggetto di sgravio, sono infatti, esclusi dall’agevolazione:
- premi e contributi INAIL;
- il contributo, se dovuto, al “Fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto;
- il contributo, se dovuto, ai Fondi di solidarietà;
- il contributo per il finanziamento dei Fondi interprofessionali per la formazione continua.
Per quanto riguarda le condizioni necessario per la fruizione del bonus assunzione, l’INPS precisa che l’esonero non spetta:
- se l’assunzione costituisce attuazione di un obbligo preesistente
- se l’assunzione viola il diritto di precedenza;
- se l’azienda in crisi o riorganizzazione aziendale ha lavoratori e lavoratrici sospesi (a meno che l’assunzione sia finalizzata all’impiego di personale inquadrato a un livello diverso da quello dei lavoratori sospesi o in unità produttive diverse);
- se le lavoratrici sono state licenziate nei 6 mesi precedenti da un datori di lavoro che presentava assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli del nuovo datore di lavoro che assume o utilizza in somministrazione oppure risulta con quest’ultimo in rapporto di collegamento o controllo.
Nel documento, a cui si rimanda per tutti i dettagli, l’INPS riepiloga a titolo esemplificativo le diverse ipotesi in cui non si ha diritto al riconoscimento dell’esonero in quanto l’assunzione è effettuata in attuazione di un obbligo di legge.
- INPS - Circolare n. 41 del 5 marzo 2024
- Articolo 1, commi da 191 a 193, della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di Bilancio 2024). Esonero per le assunzioni di donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie del Reddito di libertà. Prime indicazioni operative
In un messaggio di prossima pubblicazione l’INPS fornirà tutte le istruzioni sulla modalità di presentazione delle domande, la fruizione dell’agevolazione e per la compilazione delle dichiarazioni contributive da parte dei datori di lavoro beneficiari.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus assunzioni 2024 per le donne vittime di violenza: requisiti e importo dell’esonero contributivo