La manifestazione fisatta per il 25 marzo a Roma per chiedere al Governo l'introduzione di Quota 41 per tutti è stata annullata a causa del Coronavirus. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
Il prossimo 25 marzo a Roma, avrebbe dovuto tenersi la manifestazione dai lavoratori che vogliono l’introduzione di Quota 41 per tutti.
Purtroppo però, a causa dell’emergenza del Coronavirus, l’evento è stato annullato e non si sa quando potrà essere riprogrammato.
È chiaro che in questo periodo di emergenza sanitaria il tema della riforma delle pensioni sia stato messo da parte dal Governo, che al momento è a lavoro per contenere l’emergenza.
Pensioni, ultime novità: annullata la manifestazione indetta dai lavoratori a Roma per introdurre Quota 41 per tutti
I lavoratori avevano organizzato una manifestazione a Roma per il 25 marzo 2020 per chiedere al Governo l’introduzione di Quota 41 per tutti e non solo per i lavoratori precoci.
In questi giorni però, molti contribuenti si stavano chiedendo se, vista l’emergenza Coronavirus la manifestazione sarebbe stata cancellata o meno.
La notizia è arrivata qualche ora fa confermando le paure dei lavoratori: la manifestazione è stata annullata a causa dell’emergenza Covid2019 e dovrà essere riprogrammata.
Questo perchè il Governo per tutelare i cittadini ha deciso di prendere decisoni serie, tra cui quella di sospendere l’attività scolastica nelle scuole e negli atenei, per cercare di contenere la diffusione del virus.
È chiaro dunque che il tema della riforma previdenziale in questo momento, come altre questioni, procederà a rilento per via dell’emergenza sanitaria ed economica che il Governo si trova ad affrontare.
Pensioni, Quota 41: cos’è e come funziona?
Una delle misure che potrebbe andare a sostituire Quota 100, una volta che questa arriverà a scadenza, è Quota 41.
Quota 41 consentirebbe a tutti coloro che hanno versato almeno 41 anni di contributi di andare in pensione anticipata a prescindere dall’età anagrafica.
Attualmente Quota 41 è disponibile solo per i lavoratori precoci, ovvero per quei soggetti che versano in una situazione in difficoltà, ed in particolare coloro che si trovano in una delle seguenti condizioni:
- stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7, legge 15 luglio 1966, n. 604 e conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi;
- invalidità superiore o uguale al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile;
- assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
- hanno svolto attività particolarmente faticose e pesanti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67 (attività usurante di cui al decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 19 maggio 1999, addetti alla linea catena, lavoratori notturni, conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti al trasporto collettivo).
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni, quota 41 per tutti: annullata la manifestazione del 25 marzo a Roma